Oggi, primo dicembre, è la giornata mondiale contro l’AIDS. In Svizzera sono 17’000 le persone che convivono con il virus dell’immunodeficienza, un virus la cui diffusione è tornata ad aumentare: quest’anno sono almeno 350 i nuovi casi registrati nella Confederazione. “Ogni infezione di HIV è un’infezione di troppo, visto che sappiamo molto bene come è possibile prevenirla”, puntualizza l’infettivologo Enos Bernasconi.
Quando si parla di HIV, nella memoria collettiva si ricordano i gruppi a rischio: “È più giusto parlare di comportamenti, comportamenti a rischio. Abbiamo sicuramente delle persone che ancora sono proprio ignoranti sul tema. Possiamo pensare per esempio a delle persone non più giovanissime, che fanno viaggi, magari hanno incontri sessuali e non prendono assolutamente precauzioni - continua - Questa mancata percezione del rischio conduce a comportamenti che favoriscono l’infezione. In questi casi particolari, possiamo anche utilizzare la cosiddetta PrEP, cioè la profilassi pre-esposizione”.
Una profilassi a base di farmaci e terapie che permettono alle persone colpite dal virus, di condurre una vita relativamente normale: “Queste terapie hanno come effetto di bloccare la trasmissione del virus. Le persone trattate efficacemente, non sono più contagiose”, spiega Bernasconi.
Nel caso di un contesto di genitorialità “non ci sono più ostacoli - conclude - perché se la donna viene curata non trasmette più il virus al nascituro”.
Giornata mondiale della lotta contro l'AIDS
Telegiornale 01.12.2023, 12:30