È troppo presto per fornire cifre, ma i primi aumenti degli affitti stanno cominciando ad arrivare nelle case degli svizzeri. Lo conferma - alla luce anche degli scambi con i colleghi di altri cantoni - Céline Dellagana-Rabuffetti dell'Associazione svizzera degli inquilini. L'ASI nello scorso fine settimana era riunita in assemblea generale a Bienne.
A spingere al rialzo le pigioni, lo ricordiamo, è l'aumento del tasso di interesse di riferimento dall'1,25 all'1,5%, annunciato il primo giugno dallUfficio federale delle abitazioni. È il primo ritocco verso l'alto dall'introduzione di questo strumento nel 2008 ma si prevede che un altro segua in inverno o nel 2024.
I proprietari possono far valere questo incremento per gli affitti basati su un tasso dell'1,25% e devono rispettare delle condizioni: l'aumento va annunciato con tre mesi di preavviso e rispettando le scadenze di contratto. Se non ce ne sono "bisogna passare alle date in uso e in Ticino solo la regione di Lugano ha un uso, 29 marzo e 29 settembre", spiega Céline Dellagana-Rabuffetti, "mentre per tutti gli altri è una fine trimestre".
I proprietari possono inoltre far valere l'inflazione e l'aumento delle cosiddette spese generali, "ma deve assolutamente provarle e non indicare un forfait".
L'inquilino, dal canto suo, ha diritto di contestare un aumento che ritiene ingiustificato. Deve farlo però entro 30 giorni. Altrimenti, come ricordava già il 1° giugno il presidente nazionale dell'ASI, Carlo Sommaruga, "non solo entrerà in vigore ma i futuri incrementi saranno calcolati su questo aumento accettato".