Come il direttore dell'Ufficio federale delle abitazioni Martin Tschirren aveva già lasciato presagire in occasione del rialzo di tre mesi fa, il primo dall'introduzione dello strumento a livello nazionale nel 2008, il tasso ipotecario di riferimento su cui si basano le pigioni in Svizzera rimarrà invariato all'1,5% nel prossimo trimestre. È quanto lo stesso UFAB ha comunicato venerdì.
Si tratta di un valore ponderato in base in base ai volumi dei crediti ipotecari nel Paese, la cui media è tuttavia passata dall'1,44% calcolato a fine marzo all'1,59% di fine giugno. Questo lascia presagire che fra tre mesi si possa già assistere a un secondo ritocco verso l'alto di un quarto di punto, che scatterebbe - per effetto dell'arrotondamento commerciale - a partire da un valore medio di 1,62%.
Per intanto, però, dall'ultima pubblicazione i proprietari di immobili non hanno maturato il diritto a far scattare un aumento degli affitti. Va ricordato che fa stato il tasso su cui si basava il contratto al momento della sua sottoscrizione. Solo se era inferiore all'1,5% può scattare un rincaro fino al 3%, mentre se era superiore è ancora l'inquilino a poter richiedere una riduzione.
RG 09.00 del 04.09.2023 Affitti
RSI Info 04.09.2023, 09:08
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