Svizzera

Armi anche dove si combatte

Le aziende svizzere chiedono di poter esportare pure nei paesi con conflitti interni

  • 4 novembre 2017, 15:40
  • 23 novembre, 03:43
Secondo le imprese sono in gioco migliaia di posti di lavoro

Secondo le imprese sono in gioco migliaia di posti di lavoro

  • Keystone

Le aziende svizzere dell'armamento vogliono essere in grado di esportare i loro prodotti anche in paesi con conflitti armati interni. La Commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati a cui si sono rivolte ha fissato un incontro per venerdì prossimo.

Lo ha affermato sabato Isidor Baumann (PDC / UR), presidente della commissione, confermando le indiscrezioni dei quotidiani Tages-Anzeiger e Bund. Secondo questi, tredici società hanno firmato la lettera indirizzata all'organo della Camera alta.

Baumann non vuole specificare il numero o i nomi citati dalle testate, tra i quali compaiono quelli di Ruag, Mowag, Thales e Systems Assembling SA a Boudry. A sostegno delle loro rimostranze, le imprese si avvalgono del calo delle ordinazioni da parte dell'esercito svizzero, del maggiore margine di manovra della concorrenza estera e della delicata situazione economica in cui si trova il ramo, con migliaia di posti di lavoro in gioco.

ATS/AnP

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