La nuova direttiva europea sulle armi, che mira a limitare la diffusione di quelle semiautomatiche, va inserita nella legislazione elvetica. Non farlo significa mettere in serio pericolo la partecipazione della Svizzera allo spazio Schengen. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che martedì mattina ha approvato i necessari adeguamenti legislativi per 34 voti a 6 e 5 astenuti. L’arma di ordinanza dei militari svizzeri, ha ribadito la Camera dei Cantoni, continuerà a non far parte delle armi vietate.
Gli Stati hanno apportato alcuni correttivi alla soluzione adottata la scorsa sessione estiva dal Nazionale, poiché ritenute contrarie alla nuova direttiva europea.
La nuova direttiva europea sulle armi in Svizzera
Telegiornale 11.09.2018, 12:26
Divergenze da appianare
Le disposizioni adottate dalla Camera alta, sulle quali dovrà ritornare a discutere il Consiglio nazionale, riguardano i caricatori (quelli di grande capacità attualmente sono in vendita libera) e la tracciabilità degli elementi essenziali di un'arma.
UDC scettica; PS: "misura timida"
Gli inasprimenti voluti dall’UE – ai quali si dovrebbero però adeguare tutti i paesi che fanno parte dello spazio Schengen - sono stati concepiti all’indomani degli attentati di Parigi del 2015. L’UDC si è detta scettica sulla loro efficacia, poiché, è stato rimarcato in Parlamento, chi ha cattive intenzioni potrebbe comunque procurarsi fucili e pistole sul mercato nero.
Il PS avrebbe invece voluto un giro di vite maggiore, definendo “modesta” la soluzione adottata.
ATS/ludoC