Il Consiglio nazionale ha accettato la trasposizione nella legislazione elvetica della nuova direttiva UE sulle armi. Il relativo decreto è stato adottato mercoledì con 114 voti contro 67 e 8 astensioni.
L'UDC, secondo cui la Svizzera non rischia l'esclusione dallo spazio Schengen in caso di mancata approvazione della riforma, è stata l'unica formazione politica a opporvisi. L'assemblea ha tuttavia approvato alcune proposte democentriste volte a respingere gli inasprimenti proposti dal Governo per rimanere alla situazione attuale.
Questi vertono sulla identificazione e sulla tracciabilità delle armi assemblate (sarà sufficiente contrassegnarne una parte essenziale), nonchè sull'introduzione - respinta - dell'obbligo per gli armaioli di segnalare le vendite di caricatori con grandi capacità.
Proposte della sinistra, finalizzate ad un giro di vite supplementare, sono state peraltro respinte dalla Camera del popolo durante l'esame dettagliato del progetto. Il dossier passa ora al vaglio del Consiglio degli Stati.
ATS/ARi