La Svizzera non intende accogliere direttamente più rifugiati afgani. La richiesta - avanzata dall'Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati - viene respinta da Berna.
Per l'OSAR i rifugiati afgani hanno bisogno di aiuto, la situazione umanitaria nel Paese è drammaticamente peggiorata dopo che i talebani sono saliti al potere a metà agosto e pertanto si chiede al Consiglio federale che "fornisca una quota aggiuntiva di posti di reinsediamento al fine di offrire protezione permanente alle persone particolarmente vulnerabili".
Berna però - e lo ha ribadito ancora la consigliera federale Karin Keller Sutter nell'ultima sessione delle Camere - ritiene che il reinsediamento debba essere coordinato a livello internazionale, la Svizzera può far parte di questa soluzione. Coordinamento che ora c'è: come dichiarato di recente dalla competente commissaria dell'UE Ylva Johansson, 15 paesi dell'Unione hanno promesso di accogliere 40'000 rifugiati afgani e questo in aggiunta all'attuale quota. Per questo motivo l'OSAR ha ribadito la sua richiesta: "Non c'è motivo di aspettare", ha affermato la portavoce Eliane Engeler.
Il Dipartimento di giustizia e polizia conferma tuttavia le sue posizioni: la Svizzera non sarà attiva e non porterà nel nostro Paese dei rifugiati direttamente dall'Afghanistan. Accoglierà invece i rifugiati che si trovano in Turchia nell'ambito del suo programma. Il Governo segue la situazione e la priorità attualmente è l'assistenza in loco.