Il Consiglio centrale islamico della Svizzera ha di nuovo negato, lunedì, a due giorni dall'avvio del processo contro tre suoi dirigenti davanti al Tribunale penale federale, ogni intento di propaganda a favore del terrorismo.
In una conferenza stampa svoltasi a Berna e alla quale hanno partecipato gli imputati è stato ribadito che il saudita la cui intervista usata a scopo divulgativo sarà al centro dei dibattimenti di Bellinzona, non è mai stato membro di al Qaida o di organizzazioni affiliate e che, semmai, è stato un "costruttore di ponti" tra chi è insorto contro il regime di Damasco.
I tre -Nicolas Blancho, Qaasim Illi (svizzeri convertiti) e Naim Cherni (tedesco)- s'aspettano l'assoluzione piena. Secondo la linea di difesa anticipata per l’occasione, non intendono in ogni caso collaborare con il Ministero pubblico.
ATS/dg