Casse malati, Alain Berset dice la sua

Il ministro della Sanità Alain Berset, che martedì ha annunciato un ulteriore aumento dei premi di cassa malati per il prossimo anno, è convinto che “un altro partito non farebbe meglio alla guida del suo dipartimento” (quello degli Interni). “Si può mettere chi si vuole, sarà comunque molto complicato”, dice. La gestione del dossier “non ha nulla a che fare con l’orientamento politico del consigliere federale che dirige il Dipartimento”, ha dichiarato a Le Matin Dimanche il consigliere federale che, come noto, lascerà il Governo alla fine dell’anno.

“Il problema è legato alla frammentazione del sistema sanitario, gestito da una moltitudine di attori ai quali non è garantita la trasparenza necessaria per assumersi le proprie responsabilità”, ha aggiunto il friburghese che ammette tuttavia che “ci sono state delle battute d’arresto. La mia sensazione di fallimento? Il fatto di non essere riuscito a convincere il Parlamento a fare di più”, afferma, esprimendo rammarico per il fatto che il Parlamento abbia “respinto o snaturato” le proposte del Consiglio federale per ridurre i costi della sanità.

Il potere del Governo “è limitato dalla legge e dalla volontà del Parlamento, che negli ultimi anni non è stato molto attivo nel ridurre i costi, anche perché l’aumento dei premi è stato moderato”, precisa Berset. “Ora la situazione potrebbe cambiare”. Il ministro socialista ritiene inoltre che la trasparenza e la gestione del sistema sanitario siano ancora “chiaramente inadeguate. All’UFSP (Ufficio di sanità pubblica), circa quaranta persone sono responsabili della convalida dei premi. Sono pochissime rispetto alle 10’000 persone che lavorano per gli assicuratori”.

Berset termina con un consiglio per il suo successore. “Non avere paura di affrontare i problemi di petto, che alla fine significa litigare con tutti”.