Svizzera

Cosa provocherà la prossima crisi finanziaria?

L’intervento di Sergio Ermotti, direttore generale di UBS, al Forum economico mondiale di Davos: “Difficile pensare che non parta dagli Stati Uniti”

  • Oggi, 05:46
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Quale sarà la prossima crisi finanaziaria?

SEIDISERA 22.01.2025, 18:00

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Di: SEIDISERA/B. Müller/M. Ang. 

A Davos è in pieno svolgimento il Forum economico mondiale (WEF) e ci si interroga anche sulla prossima crisi finanziaria. Cosa la provocherà? E soprattutto, resisterà il sistema finanziario internazionale? “Difficile pensare a una crisi che non è partita dagli Stati Uniti”, ha detto Sergio Ermotti, direttore generale di UBS, intervenuto mercoledì in una tavola rotonda, seguita dall’inviata della RSI Bettina Müller. “Questo è il prezzo per avere un Paese così grande e un’economia con molta innovazione. È una questione di rischio e ricompensa”, ha aggiunto Ermotti. Dopo aver strappato un sorriso in sala per aver esplicitato un non detto.

E anche il presidente della banca centrale olandese, Klaas Knot, concordava sul fatto che gli americani sono molto più bravi degli europei a uscire in fretta dalle crisi e a cambiare, e che ci sono molte cose da imparare da loro. In questo senso: “Tutti gli shock che il sistema finanziario internazionale ha affrontato negli ultimi anni non li abbiamo visti arrivare”, ammette il banchiere centrale Knot, che è anche presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria.

Le riforme introdotte dopo la crisi finanziaria del 2008 hanno fatto sì che negli ultimi dieci anni il sistema finanziario internazionale abbia retto piuttosto bene a tutte le burrasche. Dove sono allora i semi della prossima crisi? L’intelligenza artificiale, le criptomonete, i cambiamenti climatici? Per Ermotti non occorre usare troppa fantasia, ma guardare a ciò che ha provocato le maggiori crisi in passato, l’indebitamento eccessivo degli Stati. “È uno scenario che potrebbe ripetersi nei casi in cui l’inflazione dovesse sfuggire al controllo e i tassi di interesse muoversi in senso opposto. Il costo di quel debito potrebbe diventare proibitivo e ci troveremmo in una crisi finanziaria classica”.

Anche sul potenziale rischio legato al boom delle criptomonete Ermotti resta prudente. Ammette di fare ancora fatica a capire il vero valore e il merito delle criptovalute. “Certamente non è tutta speculazione, ma molto lo è e sono utilizzate anche da organizzazioni criminali. E anche se è un fenomeno ormai consolidato da tempo e molti investono in criptovalute per mettere al riparo i propri risparmi dall’inflazione o da altri fattori di instabilità, c’è un vero rischio - secondo Ermotti - quello della creazione di un sistema finanziario parallelo”.                

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Gli aggiornamenti in diretta dal WEF

Telegiornale 22.01.2025, 12:30

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