Con la supervisione di Eurojust, oltre 2’500 reperti archeologici sono stati restituiti all’Italia: trafugati dal sito dell’antica Cales, più a nord di Caserta (in Campania), venivano venduti illegalmente in Svizzera. Lo ha riferito lunedì la stessa Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale; alle operazioni hanno partecipato la polizia cantonale e la procura di Zurigo.
Si tratta per lo più di antiche monete, piccolo vasellame e sculture, risalenti a un periodo compreso tra il III secolo a.C. e l’VIII d.C. Il loro valore si stima attorno ai 2 milioni di euro.
Un importante quantitativo di oggetti è stato rinvenuto in una nota casa d’aste di Zurigo. In totale sono stati rinviati a giudizio 43 sospetti, quattro dei quali sono stati inizialmente arrestati. Tra le ipotesi di reato, frode artistica e scavi illegali.
I reperti sono attualmente esposti al Museo Archeologico Nazionale di Santa Maria Capua Vetere.
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Notiziario 24.05.2024, 14:00