Le condizioni di salute della vittima, un ebreo ortodosso, dell’aggressione all’arma bianca avvenuta sabato sera a Zurigo sono leggermente migliorate. Il 50enne non è più in pericolo di vita.
“Possiamo annunciare che la vittima è fuori pericolo”, ha dichiarato lunedì mattina Jonathan Kreutner, segretario generale della Federazione svizzera delle comunità ebraiche, rispondendo a una richiesta dell’agenzia di stampa Keystone-SDA. Tuttavia, l’uomo avrà ancora bisogno di cure intensive fino a nuovo ordine.
L’ebreo ortodosso, che sabato sera è stato aggredito con un coltello da un quindicenne a Zurigo, è stato ricoverato in ospedale con ferite potenzialmente letali. Domenica le sue condizioni erano ancora critiche.
La condanna “con la massima fermezza” di Beat Jans
Il ‘ministro’ della Giustizia Beat Jans ha condannato “con la massima fermezza” l’attacco di Zurigo. Nessuna forma di razzismo e di antisemitismo è accettabile in Svizzera”, ha dichiarato lunedì il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) a margine di un incontro a Bruxelles. “Vorrei esprimere la mia solidarietà alla persona ferita e ai suoi parenti”, ha proseguito il consigliere federale.
Jans si è pure impegnato affinché “un atto del genere non si ripeta in Svizzera”. Alla domanda su eventuali misure aggiuntive per proteggere la popolazione ebraica in Svizzera, il Consigliere federale ha risposto che delle misure sono state pianificate, ma non in conseguenza all’evento.
In risposta a una domanda di un giornalista, Jans ha spiegato di non avere ancora ricevuto informazioni precise sul passato dell’autore dell’attentato. Le indagini dovranno anche chiarire se abbia agito da solo o se sia coinvolto un gruppo organizzato.
Condanna anche dalle organizzazione islamiche zurighesi
Anche l’Unione delle organizzazioni Islamiche zurighese (VIOZ) ha condannato l’attacco contro il 50enne ebreo ortodosso. “Non in nostro nome!”, è stata questa la dichiarazione rilasciata ieri sera dall’associazione mantello del cantone, che ha così voluto reagire alle indiscrezioni diffuse da alcuni media, secondo cui il movente del giovane aggressore sarebbe stato di matrice antisemita. Un’altra speculazione sul conto del ragazzo sarebbe il passato migratorio - possibilmente da un Paese musulmano - della sua famiglia.
“Vogliamo parlare chiaro e dichiarare che ciò non ha nulla a che fare con la comunità musulmana di Zurigo”, si legge nella presa di posizione della VIOZ, pubblicata sul proprio sito internet ufficiale. “Nulla - né una convinzione politica, né una qualsiasi religione - può giustificare un attacco contro persone innocenti. I nostri pensieri sono rivolti alla vittima, alla sua famiglia e all’intera comunità ebraica”.
Anche Önder Güneş, presidente della Federazione delle Organizzazioni Islamiche Svizzere (FOIS), ha espresso il suo sgomento per il grave fatto di sangue avvenuto a Zurigo. “È semplicemente terribile, un atto del genere non è in alcun modo tollerabile e noi musulmani lo condanniamo con la massima fermezza”, ha dichiarato a 20 Minuten.
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