Consumo di droghe

Ecco come il crack ha travolto la Svizzera

Esattamente 30 anni fa a Zurigo veniva sgombrato il Letten: l’emblema della scena aperta della droga – Oggi le città sono alle prese con problemi analoghi ma i cristalli di cocaina hanno sostituito l’eroina

  • Ieri, 07:31
  • Ieri, 10:45
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Immagine d'archivio

  • Keystone
Di: SRF-Lisa Wickart/ludoC 

La scena aperta della droga al Letten di Zurigo è stata chiusa 30 anni fa. Ma ancora oggi le città svizzere sono alle prese con i problemi analoghi. Non più a causa dell’eroina, ma a causa di un subdolo derivato della cocaina: il crack.

“È uno sballo così intenso che non si dimentica”, spiega ai microfoni della SRF Michel Sutter, che lo ha fumato per la prima volta all’età di 24 anni anche se prima era già dipendente dall’alcool e faceva uso di varie sostanze durante le feste.

Ma il crack, spiega, è stato il suo punto più basso, che lo ha portato a vivere per strada e a rubare nelle case per potersi permettere la droga.

Oggi ha 50 anni e si dice pulito. Ma descrive il crack come la droga più pericolosa con cui è entrato in contatto: “All’inizio sei rilassato, ma dopo soli tre minuti lo sballo è finito e sei attanagliato di nuovo dalla voglia di fumare”.

Zurigo: il Letten negli anni Novanta

Fotografie: Keystone

Tossicomani che dormono nella tromba delle scale

Sono molte le città svizzera che sono alle prese con il dilagare del crack. Fra queste, soprattutto, Ginevra, dove da mesi i tossicodipendenti popolano l’area intorno alla stazione ferroviaria, finendo a dormire anche nella tromba delle scale dei condomini. Portando gli inquilini all’esasperazione.

Un anno fa, il governo è intervenuto e ha varato un pacchetto di misure che comprendevano una maggiore presenza della polizia, più posti letto e, soprattutto, sale di consumo più ampie. Ma la situazione è ancora tesa, dicono associazioni e politici.

21:34

Allarme crack

Falò 08.10.2024, 20:45

Cosa sono crack e freebase

Il crack è un derivato della cocaina. La cocaina viene mescolata con bicarbonato di sodio e riscaldata. Quando la polvere di cocaina viene fatta bollire con ammoniaca, si produce invece il cosiddetto freebase.

Il calore modifica la consistenza della droga: dalla polvere bianca si formano piccoli cristalli, detti anche “pietre” o “rocce”. Questi vengono poi fumati. Le “pietre” scoppiettano quando vengono fumate, motivo per cui la droga è nota anche come crack.

Il ritorno della scena aperta a Zurigo

A Zurigo, nel 2023 si è formata una nuova scena aperta dellaa droga nel parco Bäckeranlage, dopo che un centro di accoglienza per tossicodipendenti è stato spostato alla periferia della città. I tossicodipendenti si incontravano nel parco e fumavano crack in pubblico. Immagini che hanno subito riportato a galle quelle di Platzspitz e del Letten di Zurigo, una stazione ferroviaria in disuso diventata la casa per centinaia di tossicomani e, come scritto, sgombrata esattamente trent’anni fa.

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Il Platzspitz negli anni Novanta

  • Keystone

Al Bäckeranlage, le autorità sono state in grado di interrompere rapidamente la scena aperta. Ma il crack continua a diffondersi. Nei locali di consumo di Zurigo,  crack o freebase vengono fumati più di 750 volte al giorno - un aumento del 25% dal 2021, ha confermato la città di Zurigo su richiesta della SRF.

Anche a Basilea è emersa una scena di droga aperta nell’estate del 2023 ma da allora i tossicodipendenti sono tornati a essere meno visibili negli spazi pubblici e la situazione sembra essersi calmata. Ma il consumo di cocaina rimane elevato.

La cocaina è la droga più comunemente consumata al centro di consumo e drop-in di Riehenring. Di solito viene fumata sotto forma di crack o freebase. “La situazione dei clienti è peggiorata”, afferma il responsabile Horst Bühlmann, sottolineando il deterioramento del loro stato mentale: “La loro tossicomania è più appariscente e possono anche reagire in modo aggressivo. Questo le rende anche più difficilmente collocabili in un appartamento: per loro è più difficile trovare un alloggio”.

La scena aperta a Zurigo dagli anni ‘80

Centinaia di morti per droga, migliaia di tossicodipendenti, milioni di siringhe e una miseria inimmaginabile: a partire dalla metà degli anni ‘80, il Platzspitz di Zurigo, vicino alla stazione ferroviaria principale, si trasformò nella più grande scena della droga in Europa. I tossicodipendenti provenienti dalla Svizzera e dall’estero si incontravano nel cosiddetto “Needle Park” e consumavano eroina.

Dopo lo sgombero di Platzspitz, la scena si spostò a Letten, dove si raggiunse il triste apice con 419 morti per droga. La polizia chiuse definitivamente il Letten il 14 febbraio 1995.

La cocaina è più economica che mai

“C’è una marea di cocaina che finisce in Europa”, dice Frank Zobel, vicedirettore di Dipendenze Svizzera. La situazione odierna è diversa dai tempi del Platzspitz o del Letten. “Ma ciò che è uguale è lo shock”, dice. Negli anni ‘80, improvvisamente, c’era in circolazione una grande quantità di eroina. Questa volta è la cocaina, da cui si ricava il crack o freebase.

Il prezzo della cocaina scende, mentre il livello di purezza aumenta contemporaneamente. Anche l’acquisto di cocaina diventa sempre più facile. “Si può semplicemente comprare la cocaina per strada o su Internet, e poi la droga viene consegnata direttamente a casa”, dice Zobel ai colleghi di SRF.

Secondo l’esperto di dipendenze, ciò è dovuto all’aumento della produzione della droga. Secondo il “World Drug Report” delle Nazioni Unite, la produzione di cocaina è aumentata di oltre due volte e mezzo dal 2015.

In particolare in Colombia, da dove proviene la maggior parte della cocaina mondiale, la coltivazione della coca è stata notevolmente ampliata. Durante i negoziati di pace con i guerriglieri delle FARC, lo Stato ha rinunciato al controllo di ampie zone del Paese. La cocaina finisce in Svizzera, tra l’altro, attraverso i principali porti europei, come sottolineato anche da una nostra recente inchiesta:

17:13

Onda bianca. La cocaina travolge l’Europa

Falò 08.10.2024, 21:10

L’eroina è quasi scomparsa

Mentre il crack è sempre più utilizzato, l’eroina non è più così rilevante sulla scena degli stupefacenti. “Ci sono ancora consumatori di eroina, ma se si guardano le cifre dei centri di contatto e di consumo in Svizzera, si vede che rappresentano solo una piccola parte”, dice Zobel.

Ad esempio, nelle sale di consumo della città di Zurigo, l’iniezione è utilizzata solo nel dodici per cento dei casi. Molti tossicodipendenti che fanno uso di eroina assumono la droga dagli anni Ottanta o Novanta: sono quindi consumatori anziani e conclamati. Secondo Zobel, oggi non ci sono invece quasi più giovani che iniziano a fare uso di eroina.

I tossicodipendenti cambiano

Ma chi prende la cocaina crack? “Da un lato, si tratta di persone che hanno fatto uso di droghe pesanti come l’eroina per molto tempo e poi passano al crack”, dice l’esperto di dipendenze Frank Zobel. Questo perché la droga è più economica e facile da ottenere rispetto ad altre sostanze.

D’altra parte, le persone passano anche dallo sniffare la cocaina al fumarla. Tuttavia, è difficile stimare l’esatta portata del consumo di crack in Svizzera perché mancano dati specifici.

Secondo Zobel, i tossicodipendenti da crack tendono quindi a fare uso frequente della droga. “Essendo costantemente sotto l’effetto del crack, si dimenticano di mangiare, di dormire o bere”, afferma. La loro qualità di vita si deteriora rapidamente e molti perdono il lavoro e la casa.

Inoltre, a volte mostrano un comportamento aggressivo dopo aver usato la sostanza e ne cercano un’altra dose. Di conseguenza, in diversi centri di consumo in Svizzera è stato necessario impiegare più personale di sicurezza. Tuttavia, l’aggressività non è rivolta principalmente al personale, ma ad altri tossicodipendenti.

E il fentanyl?

La cocaina è una droga potente e crea rapidamente dipendenza. Se si fuma la droga sotto forma di crack o freebase invece di sniffarla, entra più rapidamente nel flusso sanguigno. Lo sballo segue in pochi secondi, ma l’effetto svanisce rapidamente.

Il fentanyl è un oppioide economico e altamente coinvolgente che ha invaso gli Stati Uniti in pochi anni. A San Francisco muoiono più di due persone al giorno e negli Stati Uniti se ne contano 75’000 all’anno. I video della “droga zombie” circolano costantemente sui social media, mostrando tossicodipendenti che barcollano storditi per le strade, con movimenti che ricordano quelli degli zombie.

Secondo l’esperto di dipendenze Frank Zobel, in Svizzera non ci sono però ancora grossi problemi con il fentanyl. Finora sono state sequestrate solo alcune dosi ordinate via Internet dagli Stati Uniti.

È difficile dire perché la droga causi problemi importanti negli Stati Uniti e non qui. “Sono 15 anni che cerco di rispondere a questa domanda. Perché il fentanil è presente negli Stati Uniti da molto tempo”, dice.

Zobel sospetta che la differenza stia nella distribuzione: Negli Stati Uniti sono i cartelli messicani a fornire il fentanyl, mentre in Svizzera nessuno si è ancora specializzato nella distribuzione della droga. Tuttavia, non può escludere che prima o poi il fentanyl venga distribuito anche in questo Paese.

02:38

Zurigo, misure contro il fentanyl

Telegiornale 05.02.2025, 20:00

Verso la distribuzione controllata di cocaina?

La distribuzione controllata di eroina si è rivelata un successo nella lotta al problema delle droghe negli anni ‘90. Il 30 novembre 1993, l’eroina è stata distribuita per la prima volta ai tossicodipendenti in Svizzera. Oggi, circa 1750 persone in Svizzera ricevono il sostituto dell’eroina “diacetilmorfina”.

Inoltre, circa 18’000 persone ricevono il metadone: questo sostituto dell’eroina non fornisce lo sballo, ma soddisfa comunque la dipendenza fisica.

Non esiste un trattamento simile per la cocaina, o non ancora. Attualmente si sta discutendo della possibilità di regolamentare la distribuzione della cocaina. Ma è un’opzione controversa. Se non altro perché i tossicodipendenti devono talvolta fumare crack ogni due ore.

È ancora la giusta politica sulle droghe?

I problemi con il crack sollevano la questione di cosa stia andando storto nella politica sulle droghe. L’esperto di dipendenze Frank Zobel è convinto che la Svizzera sia ancora sulla strada giusta con il suo modello a quattro pilastri (repressione, riduzione del danno, terapia, prevenzione). Il modello, sviluppato negli anni ‘80, ha contribuito a eliminare le scene aperte della droga e a fermare la diffusione dell’HIV.

La politica sulle droghe in Europa varia notevolmente. In Svizzera, la riduzione del danno - che comprende la distribuzione controllata di eroina, i programmi di scambio di siringhe e la terapia sostitutiva - viene utilizzata per proteggere la salute dei tossicodipendenti.

Nei Paesi Bassi, la cannabis è legale nei coffee shop e ci sono anche misure di riduzione del danno come lo scambio di siringhe e le stanze per il consumo di droga.

Il Portogallo ha adottato un approccio più radicale nel 2001 e ha depenalizzato l’uso di droghe per uso personale, integrando i consumatori in programmi di trattamento.

In Germania e nel Regno Unito le politiche sulle droghe sono più severe, ma le terapie sostitutive e i programmi di prevenzione sono molto diffusi.

Necessario studiare meglio il fenomeno

“È vero che c’è la sensazione che alcune regioni della Svizzera sembrino essere sopraffatte dall’aumento dei consumatori e dall’accessibilità della droga”, afferma Zobel. Tra l’altro, secondo l’esperto sono necessari più dati: “Dobbiamo capire chi sono le persone che fanno uso di crack e quali misure sono necessarie (per far fronte al problema, ndr.)“

È inoltre necessario un maggiore dialogo tra le persone colpite, la polizia, la medicina e l’assistenza sociale. Come ai tempi del Platzspitz, è necessario scendere di più in strada, lavorare in modo sperimentale e lanciare progetti pilota. “Dobbiamo entrare in una modalità che ci permetta di risolvere i problemi in modo pragmatico con risultati scientifici”, afferma Zobel. Come abbiamo fatto 30 anni fa con l’eroina.

Stanze del consumo: il Ticino è un passo indietro

Il traffico e il consumo di crack si stanno diffondendo in Svizzera e il Ticino non fa eccezione. Per cercare di gestire l’assunzione di questa droga subdola e potente, derivata dalla cocaina, molte città si appoggiano alle cosiddette “stanze del consumo”: luoghi protetti in cui i consumatori possono fare uso di droga, da loro acquistata, venendo presi a carico da operatori sanitari quando necessario. Un modo per monitorare anche il mercato nero e intervenire qualora si affacciassero all’orizzonte nuove e più pericolose sostanze. Molte città hanno scelto di costruire locali del genere: in alcune sono presenti da decenni (vennero costruiti già ai tempi della scena aperta dell’eroina), in altre invece solo più recentemente si è deciso di puntare su locali simili. In diverse città, dunque, ma non in Ticino, che resta ancora molto indietro sulla tematica delle stanze del consumo e che si pone in controtendenza rispetto a numerose altre realtà svizzere. A sud delle Alpi, infatti, simili stanze non sono mai esistite e solo recentemente si è iniziato ad abbozzare l’idea, molto poco concretamente, di istituirne una a Lugano.

05:51

Stupefacenti, a Zurigo si pratica il "drug checking": ecco cos'è e come funziona

RSI Info 11.04.2023, 07:14

  • RSI
  • Alessandro Ferraro / Ludovico Camposampiero
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