Il Tribunale amministrativo federale (TAF) relativizza i rischi per i rifugiati eritrei che hanno prestato il servizio militare in patria, ai quali è stata respinta la richiesta d'asilo e che devono quindi fare ritorno al loro paese.
Al loro rimpatrio, non devono attendersi quindi di essere nuovamente riconvocati per svolgere il servizio nazionale, subire trattamenti inumani o venir puniti penalmente, indica il TAF. La sentenza è stata diffusa oggi, giovedì, e respinge il ricorso di una giovane donna sposata di 29 anni che aveva effettuato più anni di servizio nazionale. La donna non ha potuto dimostrare il fatto che abbia abbandonato il servizio militare, il tribunale parte quindi dal principio che sia stata liberata in maniera regolare prima di lasciare il paese.
Inoltre, "l'Eritrea non conosce attualmente una situazione di violenza generalizzata". Secondo l'istanza federale, "un ritorno in questo paese non può essere considerato in maniera generale come inapplicabile".
RG delle 12.30 del 31.08.17; il servizio di Luca Beti
RSI Info 31.08.2017, 14:30
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ATS/RG/APe