Unione Democratica di Centro (UDC) e Partito Socialista (PS) in lieve crescita; Partito Liberale Radicale (PLR), Alleanza di Centro e Verdi liberali che tengono le posizioni e i Verdi che perdono consensi in modo marcato: è questo in estrema sintesi il quadro dipinto dal primo Barometro elettorale della SSR del 2023, anno di Elezioni federali.
Ecologisti in calo; nessun partito cresce in modo marcato
Se si votasse ora per l’elezione del Consiglio Nazionale, gli ecologisti lascerebbero sul terreno 2,5 punti percentuali rispetto alla chiamata alle urne di quattro anni fa: stando al sondaggio, i Verdi raccoglierebbero infatti il 10,7% delle intenzioni di voto contro il 13,2% delle Federali del 2019, quando il partito ottenne uno storico risultato che portò stampa e analisti a parlare di “onda verde”.
Rispetto al precedente rilevamento il loro calo si è quindi ulteriormente accentuato (il barometro dell’ottobre 2022 li attestava all’11,7%, ndr), tuttavia – rilevano i sondaggisti– i Verdi otterrebbero comunque un risultato nettamente migliore di quello delle elezioni del 2015, quando si fermarono al 7,1%.
Per quanto riguarda gli altri schieramenti, nessun partito cresce o arretra in modo marcato. UDC e PS sembrano quelli messi meglio, e registrano entrambi una progressione di 1 punto percentuale rispetto alle elezioni del 2019, attestandosi rispettivamente al 26,6% e al 17,8% delle intenzioni di voto. Al momento, sottolinea il barometro, “non si rileva quindi una tendenza significativa a favore di un determinato polo”, anche se l’UDC “resterebbe comunque prima forza politica del Consiglio nazionale”.
PLR, Alleanza del Centro e Verdi liberali si mantengono sostanzialmente stabili (crescono o arretrano di 0,5 punti percentuali); fatta eccezione per i Verdi, il paesaggio politico svizzero è quindi considerevolmente stabile.
Rispetto all’ultimo barometro elettorale, rilevano i sondaggisti, “il risultato che è cambiato maggiormente è quello del PS”. Nell’autunno 2022 il partito faceva registrare una leggera perdita di 0,5 punti percentuali e un anno prima il partito perdeva addirittura un intero punto percentuale. L’attuale risultato di +1 punto percentuale “non indica ancora una progressione significativa, ma spezza la tendenza negativa degli ultimi anni”.
Una parte delle persone che nel 2019 avevano cambiato opinione a favore dei Verdi sembra quindi voler tornare al PS, ipotizzano gli analisti. Questo anche perché il tema del cambiamento climatico resta una preoccupazione per gran parte degli elettori, ma tale tema è al primo posto anche per gli elettori socialisti e, a differenza del 2019, è meno appannaggio esclusivo dei Verdi.
I socialisti tengono inoltre a distanza i liberali-radicali, ma questi ultimi si sono stabilizzati con una forza percentuale del 15,6%. Anche l’Alleanza del Centro, con un’attuale previsione del 13,3%, non si farà probabilmente superare dai Verdi.
La precisione di stima dell’indagine corrisponde a quella di un campione causale, con un errore di campionamento di +/- 1,2 punti percentuali.
Una Camera bassa ancora un po’ più a destra
Sotto la cupola di Palazzo Federale, a contare non è però solo il peso dei singoli schieramenti, quanto piuttosto quello dei blocchi politici. In quest’ottica il Barometro elettorale 2023 evidenzia uno spostamento un po’ più a destra del Consiglio Nazionale.
La destra (UDC e PLR) guadagna 1,5 punti percentuali a scapito della sinistra (PS e Verdi; -1,5 punti percentuali); stabile, invece, il blocco dei partiti di centro.
Lo scivolamento a destra non è comunque da considerarsi “marcato”, sottolineano i sondaggisti, “malgrado l’attuale dibattito sui richiedenti l’asilo e la prospettiva di una Svizzera con 10 milioni di abitanti evochi paralleli con la situazione del 2015”, anno caratterizzato dalla crisi migratoria e dagli attentati terroristici di matrice islamica.
Si torna a parlare di immigrazione, ma il focus resta sul clima
Attualmente il tema dell’immigrazione è comunque tornato nel dibattito pubblico – benché sia di gran lunga meno presente rispetto a 8 anni fa – e per la prima volta dall’inizio di questa serie di barometri elettorali nel 2018, la questione, che figura al secondo posto, torna a occupare una posizione di vertice: il 30 % degli interpellati la menziona tra le tre sfide politiche principali per la Svizzera e per il 21% è uno dei temi rilevanti ai fini della decisione di voto. A focalizzare ancora una volta l’attenzione sull’immigrazione, sottolineano gli autori del sondaggio, è il dibattito sulle persone richiedenti l’asilo e le strutture destinate ad accoglierle nonché il saldo netto positivo elevato dei flussi migratori.
Sono tuttavia il cambiamento climatico e la conseguente svolta energetica le principali sfide percepite dagli elettori. La situazione climatica è anche il tema che influisce maggiormente sulla decisione di voto, con il 29% degli intervistati che la considera rilevante per una decisione elettorale e un altro 13% che la ritiene importante.
Perde invece slancio il tema della sicurezza dell’approvvigionamento energetico, percepito attualmente tra le principali sfide politiche dal 26% degli intervistati. Lo scorso ottobre la quota era del 36%, ma allora si temevano interruzioni nelle forniture energetiche durante l’inverno.
Governo: Berset sempre il più influente
Come sempre, il barometro della SSR è chiamato a valutare anche l’operato del Consiglio federale. Il socialista Alain Berset (capo del Dipartimento dell’Interno e attualmente presidente della Confederazione) continua a essere percepito come il membro più influente del Governo, con ampio margine di vantaggio. Seguono: Karin Keller-Sutter (PLR, DFF); il neoeletto Albert Rösti (UDC, DATEC); Viola Amherd (Alleanza del Centro, DDPS); Guy Parmelin (UDC, DEFR); Ignazio Cassis (PLR, DFAE) ed Elisabeth Baume-Schneider (PS, DFGP). Quest’ultima, eletta da pochi mesi, è percepita come molto influente solo dal 2% degli intervistati e come poco influente dal 58%.
Berset era ritenuto influente già prima della pandemia e ha poi consolidato la propria posizione durante la crisi sanitaria.
Il Sondaggio
Questo barometro elettorale della SSR mostra le intenzioni di voto della popolazione svizzera otto mesi prima delle elezioni nazionali. I dati sono stati raccolti online tra il 20 febbraio e il 5 marzo 2023 tramite un panel di ricerca dell’istituto Sotomo e le piattaforme della SSR. I risultati dell’indagine si basano su 27’058 partecipazioni valide e sono rappresentativi della popolazione con diritto di voto attivo in Svizzera.