Ginevra, Uber paga 35 milioni e continua a operare

Uber pagherà 35,4 milioni di franchi di compensazione ai suoi autisti e fattorini ginevrini, quale compensazione per gli obblighi relativi al passato. L'intesa annunciata venerdì è stata approvata dal Cantone e la multinazionale statunitense potrà quindi continuare ad operare a Ginevra dove è presente dal 2014.

Come ricordano le autorità, la società era chiamata ad adeguarsi a quanto stabilito dalla giustizia cantonale nel 2020 e dal Tribunale federale (TF) in giugno, ovvero che i conducenti vanno considerati come suoi dipendenti e non come lavoratori autonomi, con tutte le conseguenze del caso: versamento dei contributi sociali, anche retroattivi, e una garanzia di reddito in caso di malattia e infortunio, oltre che dopo il pensionamento.

Nel dettaglio, la somma servirà principalmente al pagamento dei contributi sociali dovuti sin dall'arrivo di Uber a Ginevra nel 2014. Si tratta sia delle quote padronali che di quelle dei dipendenti. Queste ultime ammontano a circa 15,4 milioni di franchi. L'azienda verserà inoltre ai suoi autisti 4,6 milioni di franchi come risarcimento per i chilometri percorsi tra il 29 ottobre 2019 e il 17 giugno 2022. Uber ha infine promesso di fornire ai suoi ex autisti i loro dati personali dal 1° gennaio 2017.

Il raggiungimento di un accordo ha richiesto del tempo: dopo la decisione del TF, Uber aveva dovuto sospendere provvisoriamente il lavoro. Aveva quindi ottenuto una sospensione del divieto di operare valida fino al 15 ottobre, ma a quella data l'intesa non era stata ancora siglata. Il Cantone aveva comunque concesso all'azienda una nuova proroga.