È un capitolo buio e triste quello dei collocamenti forzati di minori. Una sofferenza con cui la Svizzera ha cercato di fare i conti attraverso il dibattito lanciato a suo tempo dall'iniziativa popolare denominata "per la riparazione". Oggi potrebbe però fare da esempio a livello europeo. A Berna si sono ritrovate diverse associazioni di vittime di maltrattamenti e abusi - avvenuti in istituti o famiglie affidatarie - e che ora intendono consegnare una mozione, dal nome "Giustizia" e simile a quella elvetica, al Consiglio europeo. Lo scopo: lanciare l'iniziativa Giustizia. Una mozione che dovrebbe essere consegnata settimana prossima al Consiglio europeo
"È molto importante sapere che non sei solo. Ci sono altre persone che hanno vissuto ciò che è capitato a te. Credo sia molto importante connetterci e agire uniti in Europa", spiega Matthias Katsch, abusato da alcuni preti e rappresentati della chiesa cattolica quando era bambino. Oggi è un attivista e combatte contro l'abuso di bambini e giovani.
Dello stesso parere anche Gabriela Lupea, che combatte contro l'abuso di minori, più precisamente contro l'abuso negli orfanotrofi in Romania. Lei stessa ha adottato un ragazzo proveniente da un orfanotrofio: "In Romania circa 40'000 bambini vivono in orfanotrofi. E ci sono diversi tipi di abuso: fisici, sessuali, psicologici. Solo il 5% dei bambini ce la fa ad avere una vita normale, quando cresce. Molti finiscono in strada e molte ragazze si prostituiscono per sopravvivere".
Oggi a Berna si sono riuniti gruppi per le vittime, studiosi e ONG provenienti da 20 diversi paesi europei per un convegno. Lo scopo: lanciare l'iniziativa Giustizia. Una mozione che dovrebbe essere consegnata settimana prossima al Consiglio europeo. Un testo che segue il modello dell'iniziativa per la riparazione di Guido Fluri, la cui fondazione sostiene l'iniziativa attuale.
Helen Keller, già giudice alla corte di giustizia dell'Unione europea, spiega cosa potrà smuovere questa mozione: "Questa mozione non è legalmente vincolante. Ma in seguito il Consiglio europeo deve stilare un rapporto sulla situazione nei diversi Paesi, ai quali verranno poi inviate delle raccomandazioni".