Il coronavirus corre un po’ meno veloce in Svizzera, dove tutti i contagi continuano ad essere legati a Omicron e alle sue sottovarianti. Nell’ultima settimana, ha reso noto mercoledì l’Ufficio federale della sanità pubblica, sono stati segnalati 32 decessi, 478 ospedalizzazioni e 49’757 positività.
Una settimana fa si erano registrati 55'975 contagi, 486 ospedalizzazioni e 23 decessi. Calano pertanto leggermente le nuove positività e i ricoveri. Le morti legate al Covid sono invece state quasi il 40% in più.
L’incidenza a 14 giorni, data l’evoluzione da inizio mese, è passata da 1'036 casi ogni 100'000 abitanti del 12 luglio a 1’219. Una settimana fa i cantoni in cui il virus circolava maggiormente erano: Ginevra, Basilea Città e Zurigo. Ora sono invece: Zurigo, Basilea Città e Ticino.
La pressione sul sistema ospedaliero elvetico è aumentata. Il numero totale dei pazienti ricoverati in relazione a un’infezione da SARS-CoV-2 confermata in laboratorio è cresciuto da 1’096 di sette giorni fa a 1’261. In calo invece il numero dei casi più gravi. I degenti con Covid in terapia intensiva sono cresciuti da 46 a 43.
Nell'ultima settimana il tasso di positività dei test è stato di poco inferiore al 50%.
Riprese le vaccinazioni
[No available link text]
La raccomandazione del secondo richiamo per le persone con 80 e più anni diffusa due settimane fa, ha subito portato a un aumento delle dosi somministrate. A livello nazionale la media giornaliera delle iniezioni è passata in breve tempo da meno di 2'000 a più di 4'400, in Ticino è cresciuta da 30-40 a oltre 180 mentre nei Grigioni attualmente viene distribuita una sessantina di dosi al giorno, oltre il doppio di inizio luglio.
Il covid e quella strana onda estiva
Il Quotidiano 13.07.2022, 21:00
Koch: "Oggi il virus non è più pericoloso di un'influenza"
Daniel Koch, l'ex alto funzionario della Confederazione che è stato in prima linea sul fronte della pandemia, guarda ora con tranquillità all'evoluzione della situazione: "Oggi il virus non è più pericoloso di un'influenza". Lo ha affermato in un'intervista pubblicata martedì dal Blick. "Siamo esattamente al punto che prevedevo due anni or sono". All'epoca aveva detto che nell'estate 2022 la pandemia sarebbe stata archiviata. Attualmente - spiega - molte persone si contagiano, solo pochissime si ammalano gravemente. "La situazione non è neanche lontanamente paragonabile a quella dell'inizio della pandemia".