Svizzera

Il sistema sociale e gli errori del passato

Bisogna mettere in pratica gli insegnamenti degli ultimi anni, secondo il programma di ricerca su misure coercitive e collocamenti extrafamiliari applicati nel XX secolo

  • 16 maggio, 10:56
  • 16 maggio, 16:03

RG 12.30 del 16.05.2024 La corrispondenza di Anna Maria Nunzi

RSI Info 16.05.2024, 13:54

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Di: ATS/pon

Il sistema sociale svizzero porta ancora le tracce delle misure coercitive a scopo assistenziali e dei collocamenti extrafamiliari che hanno toccato centinaia di migliaia di persone nel corso del XX secolo, secondo le conclusioni di “Assistenza e coercizione”. Si tratta del programma nazionale di ricerca (PNR) numero 76 sostenuto dal Fondo nazionale svizzero, a cui hanno partecipato oltre 150 esperti. Quei provvedimenti del passato, ricordano, hanno avuto quale conseguenza per molte delle persone toccate dei maltrattamenti, degli abusi e/o lo sfruttamento economico. Le ripercussioni negative sullo sviluppo cognitivo, motorio, sociale ed emozionale le hanno accompagnate per tutta la vita. Padri e madri, poi, hanno trasmesso le proprie esperienze dolorose e traumatizzanti anche ai loro figli.

Negli ultimi 50 anni le cose sono cambiate, la Confederazione ha firmato le Convenzioni dell’ONU sui diritti dell’infanzia e delle persone andicappate. Gli sviluppi degli ultimi decenni nel campo della protezione dei bambini e degli adulti sono però stati applicati solo in parte, si afferma in particolare nel rapporto.

I diritti degli interessati - persone in situazioni precarie - non sono talvolta presi in sufficiente considerazione. Per i ricercatori che hanno partecipato al PNR, la soluzione passa dall’armonizzazione a livello federale delle procedure per la tutela dei minori e degli adulti. Sarebbe anche necessario migliorare l’informazione sui loro diritti e doveri, rimuovere le barriere amministrative e linguistiche, nonché tutelare la loro integrità e promuovere la loro autonomia, garantendo alle istituzioni del settore le risorse finanziarie necessarie.

Il responsabile Alexander Grob, citato nella nota stampa, conclude che “il sistema di assistenza sociale svizzero ha imparato molto negli ultimi anni. È giunto il momento di mettere in pratica questi insegnamenti”. Per evitare “una terza generazione di persone colpite da queste misure”, sostiene inoltre, è necessario che per loro l’accesso a un sostegno sia “semplice e gratuito”. Il riconoscimento delle sofferenze subite, infine, rimane primordiale.

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Notiziario 16.05.2024, 11:00

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