Gli impianti di trattamento delle acque reflue hanno un peso maggiore sul clima di quanto si pensasse in precedenza. Secondo uno studio, in Svizzera sono responsabili dell’1% di tutte le emissioni di gas a effetto serra. A rilevarlo è l’Istituto federale per la ricerca sulle acque (EAWAG) che ha analizzato in particolare il protossido di azoto (N2O), un gas dannoso per il clima e per lo strato di ozono, che viene emesso dagli impianti durante le diverse fasi di lavorazione.
In Svizzera, gli impianti di depurazione delle acque gestiti a livello comunale sono circa 800 ed emettono migliaia di tonnellate all'anno di N20, ovvero circa il 20% delle emissioni totali di questa sostanza, conosciuta anche come gas esilarante. "Gli impianti di trattamento delle acque reflue sono importanti emettitori di N2O, non solo in Svizzera, ma in tutto il mondo", spiega Wenzel Gruber, ricercatore dell'EAWAG e primo autore dello studio, pubblicato sulla rivista Aqua & Gas. Secondo Gruber, l'importanza globale delle emissioni di questi impianti è stata finora "seriamente sottostimata" a causa della mancanza di dati completi.
L'EAWAG ha effettuato14 campagne di misurazione a lungo termine in vari tipi di impianti di trattamento delle acque reflue. In questo modo, è stato possibile creare una banca dati completa sulle emissioni e comprendere meglio quali fossero gli agenti responsabili. Ottimizzando alcune fasi di lavorazione con lo scopo di prevenire l'accumulo di nitriti (molecole contenenti azoto), queste emissioni possono essere ridotte fino al 75%, mostra la ricerca.
Di tutti i gas a effetto serra emessi dalle attività umane, l'ossido di diazoto - un altro nome per definire l'N2O - è il terzo più importante. È 300 volte più potente del CO2 e rimane nell'atmosfera per 120 anni.
RG 12.30 del 21.01.2022 - Il servizio di Antonella Crüzer
RSI Info 21.01.2022, 13:20
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