La Commissione della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N) reagisce all’attacco contro Israele e punta a far mettere al bando Hamas, che controlla la Striscia di Gaza.
In questo senso la CPS-N ha presentato due interventi parlamentari che sono stati adottati all’unanimità: non viene però precisato come il Consiglio federale dovrebbe procedere al divieto dell’organizzazione radicale islamica, che la Camera del popolo, ricordiamo, respinse nel 2022. La Commissione, allora, ritenne che un’interdizione avrebbe compromesso l’impegno della Confederazione per la promozione e il rispetto dei diritti umani.
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Ora però Hamas, con i suoi attacchi e le sue giustificazioni “sprezzanti e radicalmente distruttive”, si è ormai completamente screditato come interlocutore per la pace, afferma la CPS-N. L’organizzazione, sottolinea, persegue un’ideologia “profondamente antidemocratica, disumana e antisemita”. E i suoi “massicci attacchi” contro lo Stato ebraico dimostrano che essa “può essere solo qualificata come una brutale organizzazione terroristica”. Governo e Parlamento debbono quindi prendere una posizione chiara e dare un segnale.
Ieri, lunedì, il ministro degli esteri Ignazio Cassis aveva evocato la possibilità di una procedura analoga a quella intrapresa contro Al-Qaida, che è vietata dalla legge svizzera.
La presa di posizione di Ignazio Cassis
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