Tanta indignazione: è quella che ha provocato la decisione del Consiglio degli Stati di concedere all’esercito un limite di spesa di quattro miliardi di franchi in più per il triennio 2025-2028. La proposta è quella di “prendere” due miliardi dalla cooperazione internazionale, ovvero l’aiuto ai Paesi più poveri.
Questa ipotesi “impedisce alla cooperazione di adempiere al suo mandato costituzionale. Abbiamo scritto nella Costituzione che bisogna aiutare i Paesi più poveri. Il Consiglio degli Stati in pratica toglie i mezzi per fare questo”, afferma Marco Fähndrich, portavoce dell’ONG Alliance Sud, che opera nell’ambito della cooperazione internazionale. Un’azione che sarebbe dunque deleteria in un mondo dove “le necessità” di questo tipo “aumentano”.
Una proposta con varie conseguenze
Cosa succederebbe se la decisione venisse confermata? “Bisognerà tagliare in molti Paesi. Non sarà più possibile costruire scuole, sostenere i governi locali, migliorare l’accesso all’acqua potabile. E non sarà neanche più possibile sostenere programmi multilaterali, ad esempio delle Nazioni Unite o dell’Unicef”, prosegue Fähndrich.
La votazione degli Stati non è passata inosservata nemmeno in governo. Il Parlamento può decidere quel che vuole, però quanto discusso l’altro giorno non è quanto proposto dal Governo nella sua strategia per la cooperazione internazionale”, indica la consigliera federale responsabile per le finanze Karin Keller-Sutter, intervistata da SRF. Nella strategia è infatti “riservata una somma di 1,5 miliardi di franchi per l’Ucraina”.
Va comunque ricordato che i crediti vengono approvati in via definitiva soltanto in fase di preventivo. Al di là delle riserve delle organizzazioni a difesa dell’aiuto ai Paesi più poveri, farà discutere anche per i tagli necessari in altri settori, che hanno altri interessi e altre lobby.
Soldi per l'esercito a scapito della cooperazione internazionale
SEIDISERA 05.06.2024, 18:34
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