L'uomo con doppio passaporto, svizzero e spagnolo, arrestato il 29 dicembre in Marocco per il supposto coinvolgimento nell'assassinio di due turiste era in contatto con un esponente dello Stato islamico.
Lo afferma il direttore dell'Ufficio centrale d'investigazione giudiziaria Abelhak Khiame in un'intervista pubblicata venerdì da Tribune de Genève e 24 Heures, nella quale afferma che i due si sono incontrati in un'imprecisata località elvetica. Il rapporto si sarebbe sviluppato tramite il servizio di messaggistica istantanea Telegram e l'esponente dell'organizzazione terroristica avrebbe inviato filmati di decapitazioni al presunto aspirante membro.
Sempre stando agli inquirenti di Rabat, il 25enne, convertitosi nel 2011 e radicalizzatosi a Ginevra, non è direttamente implicato nell'uccisione delle due donne, ma conosce gli esecutori. Era poi sua intenzione perpetrare attentati e ha svolto la mansione di reclutatore a favore di una cellula locale; avrebbe quindi voluto unirsi ai rami operanti nel Mali.
ATS/dg