Svizzera

L’accordo con l’UE allontana i contadini dall’UDC

A rischio la storica alleanza: il partito è contrario su tutta la linea, ma produttori di latte, formaggio e in parte anche di carne temono per le esportazioni: “Il mercato europeo è centrale”

  • Ieri, 15:03
02:08

RG 12.30 del 22.03.2025 - Il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 22.03.2025, 13:19

  • archivio keystone
Di: RG-Veronelli/dielle 

Ieri (venerdì) è stato fatto un passo importante nel processo per l’approvazione dei nuovi accordi bilaterali con l’Unione Europea, con il Consiglio federale che ha presentato le sue proposte per la protezione dei salari in Svizzera. Dall’accordo è toccato però anche il settore agricolo e per la prima volta sembrano emergere delle spaccature nel fronte solitamente compatto tra UDC e contadini. L’UDC è come noto contraria ma, secondo alcune associazioni mantello, gli accordi sarebbero cruciali per mantenere una produzione indigena forte.

Ad essere preoccupati sono soprattutto i produttori svizzeri di latte e formaggio, così come alcuni di carne, in quanto temono per le proprie esportazioni: “Su quattro litri di latte prodotti in Svizzera, uno viene esportato - afferma Boris Beuret, presidente di Swissmilk, associazione che rappresenta i 17’000 produttori svizzeri di latte –, il mercato europeo è centrale per noi e speriamo si raggiunga un accordo quadro che ci garantisca stabilità”.

Anche per IP Latte, di cui fanno parte 35 associazioni regionali e nazionali di produttori e trasformatori di latte, gli accordi darebbero maggiore stabilità e autonomia al settore, con il vantaggio di poter godere della protezione federale nel caso di ritorsioni dovute a conflitti in altri settori.

Il 40% del Gruyère viene esportato, gran parte nell’UE

Dal latte al formaggio il passo è breve: il 40% della produzione di Gruyère ad esempio, finisce all’estero, gran parte nell’UE: “Senza accordi potrebbero esserci ostacoli all’esportazione, dazi doganali o strozzature amministrative” sostiene Benoit Kolly, formaggiaio a Moret, nel Canton Friburgo. Inoltre anche i marchi di garanzia come quello di Denominazione di origine protetta potrebbero risentirne.

In casa UDC intanto si cerca di ricompattare i ranghi: “È inammissibile, si stanno spaventando i produttori” sostiene ad esempio in consigliere nazionale giurassiano Thomas Stettler, lui stesso agricoltore.

Sta di fatto che anche parte dei produttori di carne inizia a vedere di buon occhio il nuovo pacchetto di accordi. Per l’UDC, che ha già annunciato battaglia sugli accordi, potrebbe insomma esserci una perdita di alleati considerati come sicuri.

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Svizzera-UE, migliore protezione dei salari

Telegiornale 21.03.2025, 20:00

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