Il principio dell’educazione non violenta dei figli dovrebbe essere sancito per legge. È quanto si propone il Consiglio federale nel messaggio alle Camere adottato oggi (venerdì), forte anche dei pareri perlopiù positivi espressi dalla cerchie interessate nel corso della procedura di consultazione.
Educazione non violenta
SEIDISERA 13.09.2024, 18:16
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Il Governo intende in ogni caso preservare l’autonomia dei genitori nell’educare la prole e non propone alcun metodo educativo specifico.
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Attualmente, indica una nota governativa odierna, è già proibito per legge ai genitori di ricorrere alla violenza nell’educazione: il diritto penale e le disposizioni sulla protezione dei minori del Codice civile tutelano i figli dalla violenza in famiglia. La nuova disposizione funge quindi da principio guida e lancia un chiaro segnale alla società: la violenza nell’educazione e in particolare le punizioni corporali o altri trattamenti degradanti nei confronti dei minori non sono tollerati.
Il messaggio propone inoltre di potenziare la prevenzione con maggiori offerte di consulenza (consultori) e di migliorarne l’accesso, oltre a una campagna di sensibilizzazione su scala nazionale. L’obiettivo è offrire consulenza alle famiglie in ambito educativo e, se occorre, contribuire a superare i conflitti.
Uno su dieci ha già ricevuto uno schiaffo
Secondo uno studio condotto dall’Università di Friburgo nel 2023, circa 32’000 bambini in Svizzera hanno subito almeno una volta violenze fisiche con oggetti da parte dei loro genitori. Stando alla ricerca, realizzata su un campione di 1’605 padri e madri, un fanciullo su dieci è già stato punito con uno schiaffo e 48’000 sono già stati messi sotto l’acqua fredda. Un numero ancora maggiore di bimbi è già stato insultato, umiliato o chiuso in camera per lunghi periodi dai genitori.
Nel dicembre 2022, le Camere federali avevano accolto una mozione della consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (Centro/FR) con la quale si chiede che il diritto all’educazione non violenta venga iscritto nel Codice civile. All’epoca, la consigliera federale Karin Keller-Sutter si era opposta all’atto parlamentare. A suo avviso, la Costituzione federale stabilisce già il diritto dei bambini e dei giovani a una particolare tutela della salute fisica e psichica, aveva precisato l’allora direttrice del Dipartimento federale di giustizia e polizia.
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Notiziario 13.09.2024, 15:00
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