L’antisemitismo, con la guerra in Medio Oriente, è cresciuto e preoccupa, anche in Svizzera. Sempre più insulti e odio; sabato a Zurigo è stato compiuto un atto terroristico (così è stato definito dalle autorità cantonali), un 15enne radicalizzato ha accoltellato per strada un 50enne ebreo ortodosso. Un fatto che ha scosso anche la politica.
“Il Consiglio federale condanna con fermezza l’antisemitismo. È assolutamente necessario prendere misure per prevenire e combattere questo flagello”, ha dichiarato il consigliere federale Ignazio Cassis.
Un postulato sulle conseguenze dell’antisemitismo è stato approvato all’unanimità in Consiglio nazionale, ma la vera partita si gioca giovedì, quando sul tavolo ci sarà una mozione che chiede al governo di elaborare un piano di azione interno. Ma non tutti sono d’accordo sulle misure per combattere l’odio e gli attacchi nei confronti degli ebrei.
“È scioccante quello che è successo a Zurigo. Sono cose che finora abbiamo visto in altri Paesi europei. L’attentatore è un giovane con origini nel Maghreb. E il problema è che certe persone diffondono l’antisemitismo anche in Svizzera. Noi non vogliamo una situazione come in Francia o in Germania. La sicurezza deve essere garantita per tutta la popolazione ed è un compito della polizia, dei servizi di intelligence. I criminali vanno espulsi. Le misure ci sono, non serve un inutile piano d’azione contro il razzismo”, ha dichiarato Benjamin Fischer, consigliere nazionale UDC – ZH.
Un piano voluto invece al centro e a sinistra, e che trova d’accordo il Consiglio federale. “Già durante la pandemia erano aumentate le teorie del complotto contro gli ebrei e adesso la situazione è peggiorata ancora con la guerra a Gaza. Penso che l’impianto attuale delle leggi non sia più sufficiente per combattere l’antisemitismo. Dobbiamo capire quali leggi vanno modificate per essere più efficaci. Ad esempio, i servizi di intelligence devono poter indagare con più facilità sui gruppi radicali che fanno rete online, magari su Telegram, e che diffondono odio contro gli ebrei”, ha sottolineato Jacqueline Badran, consigliera nazionale PS – ZH.
Dopo il primo segnale lanciato oggi, i consiglieri nazionali torneranno a discutere del tema nei prossimi giorni.