Nel mandato della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) istituita per far luce sull'integrazione di Credit Suisse (CS) in UBS non figura il compito di stabilire quali siano le responsabilità dei vertici di CS.
Lo ha sottolineato la presidente della CPI, Isabelle Chassot. "Siamo una commissione d'inchiesta, non dei giudici". "Ci sono altri strumenti per analizzare la responsabilità delle banche e dei banchieri", ha spiegato la consigliera agli Stati (Centro/FR) in un'intervista pubblicata oggi (giovedì) dai quotidiani friburghese La Liberté, neocastellano ArcInfo e vallesano Le Nouvelliste. La commissione d'inchiesta si occuperà del ruolo delle autorità federali, ossia Consiglio federale, Banca nazionale svizzera (BNS) e Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).
Chassot presidente della CPI su Credit Suisse
Telegiornale 14.06.2023, 20:00
La senatrice ricorda che le competenze della CPI sono definite dalla Legge sul Parlamento (LParl) e dal mandato delle Camere federali. "La CPI agisce nell'ambito dell'alta sorveglianza delle autorità federali, niente di più e niente di meno". Chassot osserva che le competenze dei quattordici membri della commissione, designati ieri dagli Uffici del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, coprono "un'ampia gamma di ambiti, compresi quelli bancario e finanziario". "Personalmente, ho altre competenze, come la capacità di condotta, la conoscenza dell'amministrazione e del funzionamento di un collegio". La consigliera agli Stati sottolinea che, se necessario, la CPI dispone di un credito concesso dal parlamento per assumere esperti esterni.