Entro sette anni le emissioni di gas serra dovranno essere dimezzate rispetto al valore registrato nel 1990. Lo prevede la revisione della legge sul CO2 votata oggi dal Consiglio nazionale (con 136 voti favorevoli, 34 contrari e 25 astenuti). Gli Stati l’avevano approvata in settembre. Il progetto governativo prevede misure per il periodo dal 2025 al 2030 e consente alla Confederazione di investire negli anni in questione 4,1 miliardi di franchi nella protezione del clima.
Tra i vari punti della revisione, il Consiglio nazionale ha deciso di mantenere l’obiettivo, già presente nell’attuale legge, di ridurre di almeno di tre quarti le emissioni che riguardano unicamente il CO2. A differenza del Consiglio degli Stati, il Nazionale ha quindi fissato un obiettivo concreto.
Per la sinistra il progetto non è abbastanza ambizioso. Al contrario, Centro, PLR e UDC hanno invocato il pragmatismo, sostenendo la necessità di “soluzioni socialmente ed economicamente sostenibili”.
Legge sul CO2 al Consiglio nazionale
Telegiornale 20.12.2023, 20:00
Obiettivi concreti anche per i nuovi veicoli
Per quanto riguarda le disposizioni in materia di emissioni per i nuovi veicoli, il Consiglio nazionale si è trovato in disaccordo con gli Stati ed è stato più severo, fissando obiettivi intermedi concreti. Dovrà quindi esserci una riduzione lineare annuale di emissioni: dai 93,6 grammi di CO2/km nel 2025 ai 49,5 grammi nel 2030. UDC e PLR si sono opposti, ma invano. “È essenziale non cercare di fare meglio dell’Unione Europea. La Svizzera non ha produttori di automobili e quindi non ha alcuna influenza”, aveva detto Matthias Samuel Jauslin (PLR/AG).
Sempre in materia di automobili, la sinistra non è riuscita a includere il peso nelle caratteristiche di importazione dei nuovi veicoli. Con 120 voti contro 75, i deputati hanno deciso di lasciare al Consiglio federale un margine di manovra su questo aspetto.
Infine, al pari del Consiglio degli Stati, anche il Nazionale concorda sul fatto che l’uso di carburanti rinnovabili dovrebbe essere preso in considerazione nel calcolo delle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli.
Nessuna tassa sui voli di jet privati e d’affari
Il Nazionale ha deciso di non tassare i voli per jet privati e d’affari, respingendo così la proposta della Commissione dell’ambiente (CAPTE-N). Quest’ultima voleva che venissero pagati dai 500 ai 3000 franchi per i voli, in partenza dalla Svizzera, di jet con un peso pari o superiore alle 5,7 tonnellate. Una decisione che va di pari passo con l’auspicio del Consiglio federale di non imporre ulteriori prelievi.
Il Nazionale ha inoltre preso altre decisioni tecniche. Una di queste è di raggiungere gli obiettivi di riduzione del CO2 estraendolo dall’atmosfera e fissandolo in modo permanente in pozzi di carbonio.
I dibattiti sulla revisione della legge sono ancora in corso.
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