Lauber offre le sue dimissioni

Michael Lauber si fa da parte. Il procuratore della Confederazione, da tempo nella bufera per la sua controversa gestione delle indagini relative allo scandalo FIFA, ha reso noto oggi, venerdì, attraverso un brevissimo comunicato del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), di offrire le sue dimissioni dall'incarico alla Commissione giudiziaria competente.

La decisione di Lauber fa seguito a quella formulata dal Tribunale amministrativo federale (TAF) dopo il ricorso presentato dall'alto magistrato contro la sanzione a lui applicata dall'Autorità di vigilanza della Procura federale (AV-MPC): una riduzione salariale dell'8%, per la durata di un anno, motivata con una serie di violazioni, in parte gravi, di vari doveri d'ufficio.

La corte, nella sua sentenza resa nota oggi, ha parzialmente ammesso in parte il ricorso del procuratore, riducendo di tre punti percentuali la portata della diminuzione salariale disposta dall'AV-MPC. In parte però i rimproveri a lui rivolti vengono confermati. Il TAF ritiene che su un punto (la consultazione di taluni atti del fascicolo che lo concerneva) il diritto di Lauber di essere sentito sia stato violato. Ma lo stesso tribunale reputa che Lauber abbia in effetti dichiarato il falso, tacendo intenzionalmente il terzo incontro da lui avuto con il presidente della FIFA Gianni Infantino. Sotto questo aspetto il TAF ha quindi confermato la grave violazione dei doveri d'ufficio e dell'obbligo di lealtà rimproverata al procuratore.

Nella sua reazione alla sentenza, il capo dell'MPC afferma di rispettare la decisione del TAF ma di continuare a respingere con fermezza le accuse di menzogna. Lauber, già confrontato con una procedura di revoca, ha sempre contestato le accuse a lui rivolte, sulla forma e nel merito.

Red.MM/ARi

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