La possibilità che vengano introdotte misure di razionamento in caso di penuria di energia elettrica il prossimo inverno preoccupa gli albergatori svizzeri. “Se chiudiamo gli impianti di risalita e i centri wellness avremo un problema”, ha spiegato il presidente di HotellerieSuisse Andeas Zullig alla trasmissione “Samstagsrundschau” di radio SRF. Per l’associazione elvetica degli albergatori sarebbe meglio fissare obbiettivi globali di riduzione dei consumi per il settore, per esempio tra il 5 e il 10%, lasciando poi ai singoli attori libertà di scelta su come attuarli, ad esempio con misure di efficienza energetica o un adattamento degli orari di apertura. L’associazione ha già indicato ai propri membri delle piste da seguire.
Dopo le difficoltà del COVID e nonostante il rafforzamento del franco, la situazione del comparto è buona, ha spiegato Zullig, e la competitività del comparto nel complesso è aumentata.
Un altro fattore di incertezza per gli albergatori al momento è la mancanza di manodopera. Risolverla assumendo personale all’estero è illusorio, perché anche gli altri paesi sono confrontati con lo stesso problema. La soluzione è semmai il riorientamento professionale attraverso corsi specifci di formazione. Le esperienze pilota di Zurigo hanno avuto molto successo, conclude Zullig, e potrebbero ora essere estese al resto della Svizzera.
Carenza energia, cosa fanno le città ticinesi
SEIDISERA 12.08.2022, 20:19
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