La Lonza è accusata di violazione della legge sulla protezione delle acque e di inquinamento d'acqua potabile per negligenza. Per anni avrebbe immesso solventi cancerogeni, direttamente o indirettamente, nei canali vicini alla sua unità di Visp.
Lo afferma il Ministero pubblico vallesano in un atto presentato al tribunale distrettuale della cittadina e di cui si è saputo mercoledì.
Le analisi dei prelievi effettuati dal comune tra il 2011 e il 2012 e tra il 2014 e il 2017 hanno dimostrato la presenza di 1,4-diossano. Si tratta di un prodotto usato per la produzione di vernici, detergenti, cosmetici ed erbicidi di provata tossicità a forti dosi.
dg