Guy Parmelin ritine che l'esercito svizzero debba essere maggiormente impegnato nella lotta alla cybercriminalità. Dalle colonne della stampa d’oltralpe, il ministro delle difesa si dice convinto che "entro il 2020 bisognerà triplicare gli effettivi dell'unità operativa contro gli attacchi informatici", che attualmente conta 50 posti.
Il Consiglio federale affronterà quest'anno un nuovo piano d'azione in questo senso, sottolinea il consigliere federale vodese, che in merito ricorda: "L'esercito non può essere la cybermamma di tutta la Svizzera, ma si occuperà soprattutto di proteggere le proprie infrastrutture".
Per poter disporre di un numero sufficiente di specialisti informatici - ricercati anche da numerose aziende private - il ministro immagina l'istituzione di una "sorta di cyber scuola reclute".
ATS/bin