Svizzera

Nuovo sponsor imbarazzante

L'ambasciata svizzera a Washington ha ricevuto un sostegno economico dall'azienda USA che fabbrica i missili Tomahawk e Patriot

  • 31 luglio 2019, 21:38
  • Ieri, 21:33
02:51

RG 18.30 del 31.07.2019 La diretta con Emiliano Bos, corrispondente RSI dagli USA

RSI Info 31.07.2019, 21:37

  • Keystone

Fondi per il ricevimento dell’ambasciata svizzera a Washington dall’azienda americana che produce i missili Tomawhak e Patriot. Dopo il caso Philip Morris, la RSI è venuta a conoscenza di un’altra sponsorizzazione che rischia di imbarazzare il Governo federale. Anche perché lo sponsor in questione è accusato di aver fornito armi all’Arabia Saudita per la guerra in Yemen.

5'000 DOLLARI PER LA FESTA

La Raytheon – una delle più importanti aziende americane di difesa e armi – ha versato 5'000 dollari come sponsor per la “Soirée Suisse”, un evento organizzato ogni anno dall’ambasciata svizzera a Washington, con la partecipazione fino a 1'500 ospiti.

La conferma è arrivata alla RSI poche ore fa, via mail, dalla stessa rappresentanza elvetica.

La sponsorizzazione si riferisce al 2018, per un evento sostenuto soprattutto da aziende svizzere.

La locandina della Soirée Suisse 2018 con il logo della Raytheon

La locandina della Soirée Suisse 2018 con il logo della Raytheon.

TOMAHAWK & PATRIOTS E L’APPALTO PER IL SISTEMA TERRA-ARIA

Raytheon è una della più note aziende per sistema di sicurezza al mondo, con un fatturato di oltre 27 miliardi di dollari, più di 60mila dipendenti e il nome legato ai missili Tomahwak e Patriots.

Raytheon ha fornito anche il governo svizzero in passato e soprattutto sta partecipando al bando per la fornitura del nuovo sistema di difesa terra-aria. L’evento sponsorizzato è avvenuto a Washington il 12 settembre 2018. Nove giorni dopo il governo di Berna ha invitato formalmente Raytheon – insieme ad altre aziende - a presentare la sua offerta per il nuovo sistema di difesa terra e aria, che viene valutato da Armasuisse proprio in queste settimane.

RAYTHEON E LA GUERRA IN YEMEN

Ma il marchio Raytheon compare anche in una serie di inchieste sulla guerra in Yemen. Patrick Wilcken di Amnesty International oggi ha confermato telefonicamente alla RSI i risultati di una sua inchiesta: un frammento di un missile prodotto dalla Raytheon a Tucson (Arizona) è stato ritrovato in una strage di civili nel quartiere residenziale Faj Attan della capitale Sanaa il 25 agosto del 2017, in cui morirono 16 civili e altri 17 rimasero feriti.

Altre organizzazioni hanno documentato il ritrovamento di altri frammenti di missili prodotti dalla Raytheon in altre stragi di civili nel 2016 e nel 2018. Non solo, ma secondo un’inchiesta della rivista “In These Times”, l’Arabia Saudita ha ordinato alla Raytheon 27'000 missili per un valore di 1,8 miliardi di dollari dal 2009 in poi, di cui ordini per circa 650 milioni di dollari dopo l’inizio della guerra in Yemen.

DFA “NON ERA AL CORRENTE”

Nella email di risposta alle domande della RSI, l’Ambasciata Svizzera a Washington scrive che “il Dipartimento federale degli Affari Esteri non è stato coinvolto nella sponsorizzazione del 2018”.

Proprio martedì Ignazio Cassis ha ordinato la revisione dei criteri di sponsorizzazione dopo il caso Philip Morris e dopo la decisione del DFA di annullare il sostegno della multinazionale americana all’Esposizione Universale di Dubai nel 2020. Una nuova edizione della Soirée Suisse è in programma tra poche settimane all’ambasciata svizzera di Washington. Raytheon però non parteciperà anche se lo aveva richiesto. Nella risposta via email alla RSI, l’Ambasciata Svizzera a Washington sostiene di aver declinato lo scorso gennaio la richiesta di sponsorizzazione della Raytheon per l’edizione 2019.

In totale, l’azienda ha partecipato a una sola edizione dell’evento, versando in tutto 5'000 dollari.

Da noi contattata, la Raytheon non ha risposto alle richieste di chiarimento.

Emiliano Bos, corrispondente RSI dagli USA

Aggiornamento alle 21.45 del 31 luglio: In una mail, il direttore delle pubbliche relazioni della Raytheon afferma che quest'anno l’azienda non contribuirà alle attività dell’ambasciata svizzera negli Stati Uniti perché sta partecipando al bando per il nuovo sistema di difesa terra-aria (Bodluv-Florako). Stando all’Ambasciata svizzera di Washington, comunque, la Raytheon aveva chiesto di sponsorizzare l’evento, ma la stessa ambasciata – citiamo – “a gennaio del 2019 ha attivamente rifiutato questa richiesta dopo un processo di revisione interno”.

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