Come valutare il comportamento della direzione del Partito Socialista che a poche ore dall'annuncio delle dimissioni di Simonetta Sommaruga si è presentata davanti ai media proponendo un ticket tutto al femminile? Il Telegiornale ha girato la domanda a chi di politica se ne intende, come Sean Müller, politologo all’Università di Losanna. “Capisco che l'annuncio stesso è venuto all'improvviso, però si sapeva che prima o poi uno dei due consiglieri federali si dimettevano; dunque, dovevano già avere una procedura imposta per prevedere come si fa di scegliere un candidato o una candidata. Ma come l'hanno fatto adesso, sembrava che si sono svegliati e si sono detti "Ah, noi abbiamo due seggi, cosa facciamo?" spiega l’esperto.
“Non sarei così categorica. – ribatte invece Martina Mousson, politologa all’istituto gfs Berna - Credo che la direzione del partito sia rimasta molto stupita dalle dimissioni inaspettate così come il resto della politica svizzera. Ha dovuto reagire precipitosamente e comunicare velocemente e penso che lo abbia fatto in maniera calcolata”.
La richiesta di un ticket al femminile ha sì sollevato critiche e discussioni, ma, per Martina Mousson, potrebbe avere anche un effetto positivo per il partito: “Oggi si possono fare solo speculazioni, ma il Partito socialista in questi ultimi 2-3 anni si è dedicato in maniera molto chiara alla promozione delle donne e alla tematica della fluidità di genere. La richiesta dii ticket femminile è un ulteriore segnale che conferma questa direzione, che potrebbe mobilitare i giovani. Un effetto di cui il partito potrebbe beneficiare anche a lungo termine”.
Il PS difende il ticket femminile
Telegiornale 06.11.2022, 13:30
Più sfumata la posizione di Sean Müller: ”Può fare male se adesso si discute tanto, si vede un partito disunito, che non sa cosa vuole, che la direzione non viene rispettata, Ma dall'altra parte può fare bene perché invece di avere una discussione nascosta all'interno e nessuno sa chi pensa cosa, adesso si può aprire e creare un po' di trasparenza”.
Inoltre, ci dice Müller, la richiesta di un ticket al femminile da parte della direzione di un partito da sempre impegnato per l'uguaglianza di genere si giustifica. Ma c'è un però.
“Però il PS è anche un partito democratico all'interno, e c'è una procedura in vigore, e - almeno come è stata comunicata questa procedura sembrava essere ignorata, oppure messa da parte per il fine di avere due donne sul ticket alla fine. Che non era del tutto necessario”.
Ma cosa dire del consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch, della sua candidatura al Governo e delle sue accuse di discriminazione nei confronti degli uomini? “Questo è il punto più interessante della discussione. Perché l'uguaglianza di genere ha due facce. Per molto tempo è stata promossa l'esigenza di parità delle donne, anche ora con il ticket femminile. Ma ci sono sempre più voci che chiedono di considerare anche quella degli uomini. Il che non è sbagliato”, conclude la politologa Martina Mousson.
L'ultima parola spetta al gruppo. Sarà lui a decidere il prossimo 18 novembre se sul ticket potrà apparire anche il nome di un candidato uomo.