Dopo poco più di cinque ore di dibattito, il Consiglio degli Stati ha approvato oggi un aumento a 10 miliardi di franchi del credito destinato alle imprese in difficoltà a causa del COVID-19, i cosiddetti "casi di rigore". Pur chiedendo maggiore attenzione per le esigenze dei Cantoni, il plenum ha inoltre deciso di non imporre veti al Consiglio federale nella gestione della pandemia. Il voto del presidente Alex Kuprecht (UDC/SZ) è stato decisivo per portare dal 70 all'80% la quota parte federale per quanto riguarda le aziende fino a 5 milioni di fatturato. Oltre quella cifra, Berna dovrà farsi carico dell'intera somma. Il ministro delle finanze Ueli Maurer si era opposto sul primo di questi due punti, facendo notare come i cantoni potranno usufruire di un contributo più consistente - 6 miliardi di franchi - proveniente dagli utili della BNS.
La maggioranza ha inoltre stabilito che dovranno essere aiutate le imprese nate dopo il 1° ottobre 2020 e non il 1° marzo come suggerito dal Governo. Categoria a parte, i club professionistici sportivi non devono secondo gli Stati essere limitati nelle loro richieste di aiuti: gli obblighi di riduzione della massa salariale vanno soppressi.
Il ministro delle finanze Ueli Maurer
Nessun veto al Governo
Diversi oratori hanno stigmatizzato lo spirito centralista che spira dal Consiglio federale, come dimostrato secondo Heidi Z'graggen (Centro/UR) dalla polemica sulle terrazze dei ritrovi operanti sulle piste da sci. Il centrodestra ha insistito per un cambio di passo che renda possibili maggiori allentamenti. Tuttavia, il plenum non ha voluto mettere sotto tutela l'Esecutivo. Per 37 voti a 4 ha bocciato una proposta del "senatore" Thomas Minder, che avrebbe voluto inserire nella legge un diritto di veto del Parlamento su eventuali chiusure totali o parziali decise dal governo. L'indipendente sciaffusano ha invece visto accolta un'altra sua proposta, quella di "liberare" dalla quarantena le persone immunizzate. Sarebbero previste eccezioni. Minder chiedeva pure di specificare nella legge che la vaccinazione non è obbligatoria, ma in questo caso gli è andata male: per la maggioranza non è necessario, visto che il Consiglio federale ha già escluso esplicitamente questo obbligo a diverse riprese.
La vertenza sulle terrazze nelle stazioni sciistiche spunto per diversi interventi sui margini di manovra dei cantoni
Allentamenti nei cantoni "virtuosi"
Un po' a sorpresa, la Camera alta ha respinto per 23 voti a 18 una proposta - valida per il 2021 e 2022 - della sua commissione preparatoria che voleva concedere ai Cantoni la possibilità di tenere aperti i negozi per 12 domeniche all'anno senza aver bisogno di un'autorizzazione particolare, così da compensare il difficile 2020 che ha spinto molti cittadini elvetici verso gli acquisti online. Accolta invece per 30 voti a 13 l'idea portata in aula da Martin Schmid (PLR/GR) che obbliga l'Esecutivo a concedere alleggerimenti a quei Cantoni che registrano una situazione epidemiologica favorevole o stabile e che applicano una strategia di depistaggio o un'altra misura appropriata. A nome della commissione, Christian Levrat (PS/FR) ha fatto notare, invano, che una situazione simile ricorda quanto avvenuto in autunno, con provvedimenti che cambiavano da un cantone all'altro creando solo caos.
In merito all'assicurazione disoccupazione, il plenum ha sostenuto la proposta del governo di aumentare di 66 giorni il numero massimo di indennità giornaliere e di prolungare la norma applicabile ai redditi modesti in materia di indennità per il lavoro ridotto fino a fine giugno 2021 (e non soltanto fino a fine marzo). Paul Rechsteiner (PS/SG) ha provato ad allungare il termine di 107 giorni, ma senza successo. Oltre a ciò, la Camera ha deciso di stralciare il termine di attesa per il lavoro ridotto. Un'autorizzazione, inoltre, deve valere per 6 mesi.
Per finanziare l'intero pacchetto discusso e venire in aiuto quindi a imprese e disoccupati, i "senatori" hanno infine approvato un supplemento di 15,975 miliardi di franchi al budget della Confederazione.
Decisioni urgenti
Come ricordato in apertura delle discussioni, l'esame della Legge Covid-19 è urgente e dovrà terminare obbligatoriamente entro la fine della sessione in corso. Per questo motivo, la seduta è durata più del previsto. Lunedì prossimo il dossier verrà trattato dal Consiglio nazionale, che il 17 marzo terrà anche un dibattito urgente sul coronavirus. Il suo Ufficio presidenziale, infatti, ha concesso l'urgenza a cinque interventi parlamentari.
RG 12.30 del 04.03.2021 La diretta di Mattia Serena
RSI Info 04.03.2021, 16:10
Contenuto audio
RG 18.30 del 04.03.2021: la corrispondenza di Mattia Serena
RSI Info 04.03.2021, 19:32
Contenuto audio
La legge Covid agli Stati
Telegiornale 04.03.2021, 21:00