Svizzera

Prezzi al consumo sostanzialmente stabili

In Svizzera diminuisce l'inflazione che a ottobre fa segnare un 3% contro il 3,3% del mese precedente - Tendenza inversa nei paesi OCSE e nella zona euro

  • 3 novembre 2022, 11:15
  • 20 novembre 2024, 14:32
00:26

Notiziario 10.00 del 3.11.2022

RSI Info 03.11.2022, 11:11

  • keystone
Di: ATS/Swing 

L'indice dei prezzi al consumo (IPC) è rimasto praticamente stabile (+0,1%) in ottobre rispetto a settembre, attestandosi a 104,6 punti. Nel confronto con lo stesso mese dell'anno scorso risulta invece un rincaro del +3,0%.

La stabilità dell'indice rispetto al mese precedente è il risultato di tendenze opposte che si sono compensate a vicenda, spiega l'Ufficio federale di statistica (UST) in un comunicato. I prezzi del gas, dell'olio da riscaldamento, della telefonia mobile, così come quelli degli indumenti e delle calzature sono aumentati, mentre hanno registrato una diminuzione i prezzi delle offerte combinate rete fissa e mobile, dei carburanti e delle automobili nuove.

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Inflazione stabile in Svizzera

Telegiornale 03.11.2022, 13:30

I prodotti indigeni si sono deprezzati dello 0,1% in un mese e sono rincarati dell'1,7% in un anno; quelli importati si sono invece apprezzati rispettivamente dello 0,4 e del 6,9%. Al netto di prodotti freschi e stagionali, energia e carburanti, il dato complessivo è invariato rispetto a settembre ed è aumentato dell'1,8% su base annua.

I prezzi del gas e del gasolio da riscaldamento continuano comunque a influenzare l'inflazione in Svizzera. Nel complesso, in ottobre, l'inflazione si è attestata al 3,0%, rispetto al 3,3% del mese precedente.

L’inflazione cresce invece nei paesi OCSE e nella zona Euro

Nell'insieme della zona OCSE l'inflazione è invece cresciuta al 10,5% a settembre dopo il 10,3% di agosto: è quanto si legge nei dati pubblicati pure oggi dall'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale con sede a Parigi. Anche escludendo l'alimentazione e l'energia, l'indice dei prezzi al consumo è continuato a crescere a settembre, per raggiungere il 7,6%. Livelli di inflazione a due cifre sono stati registrati a settembre in ben 19 dei 38 paesi OCSE. I tassi più elevati sono stati osservati in Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania e Turchia (superiori al 20% per l'insieme di questi paesi).

Nella zona euro, l'inflazione è salita a settembre al 9,9%, contro il 9,1% di agosto. Nei paesi del G7 è aumentata al 7,7%, dopo il 7,5% del mese precedente. Questo aumento si è verificato nonostante il calo dell'inflazione dei prezzi energetici in tutti i paesi del G7, ad eccezione della Germania. Secondo l'organismo parigino, l'inflazione dei prezzi dell'alimentazione e dell'energia ha nuovamente rappresentato il "principale motore" inflazionistico in Germania, Francia, Italia e Giappone.

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