Si intensifica la pressione dei cantoni sul Consiglio federale per rivedere il regime delle quarantene. Anche Berna e Zurigo si sono infatti uniti al coro di coloro che chiedono di ridurle a 5 giorni alla luce della nuova variante Omicron.
La firma di Natalie Rickli, consigliera di Stato zurighese, la si trova in calce alla lettera spedita venerdì al Consiglio federale dai direttori della sanità dei cantoni della Svizzera orientale. Chiara la loro richiesta: il Governo decida già questa settimana di ridurre a cinque giorni il periodo di quarantena e isolamento. La politica democentrista si attende infatti che a fine gennaio la variante Omicron faccia registrare fino a 40’000 contagi al giorno nel solo canton Zurigo, rischiando di paralizzare società ed economia. E l'argomento sembra far breccia.
Per Michael Jordi, segretario generale della conferenza dei direttori cantonali della sanità, l'importante è che si giunga a una soluzione uniforme sul piano nazionale: sì dunque ai 5 giorni, ma ad alcune condizioni: “Prima di andare al lavoro o di incontrare altre persone non si devono avere più sintomi da almeno 48 ore e che ci si deve attenere severamente alle regole di protezione”.
Ipotesi cancellazione
Intanto c'è chi guarda già avanti, come i consiglieri di Stato a Lucerna o Berna, ma anche l'epidemiologo Marcel Salathé che, sulla stampa domenicale, ha ipotizzato di abolire del tutto le quarantene, sostituendole con test quotidiani per le persone entrate in contatto con casi positivi.
Una richiesta valutata però da Michael Jordi come attualmente prematura. Per il rappresentante dei cantoni è inoltre importante che non si cambino continuamente le regole del gioco. Insomma abolire no, ma accorciare sì, e Jordi si aspetta che il Consiglio federale faccia chiarezza già questo mercoledì.