Il Tribunale federale ha messo fine a un contenzioso che da anni oppone il gigante dell'intrattenimento Warner Bros e la catena elvetica di sex-shop Magic X che distribuiva preservativi nominati Harry Popper. L'azienda svizzera si è vista respingere il suo ultimo ricorso e dovrà versare oltre 150'000 franchi alla casa di produzione cinematografica e televisiva statunitense produttrice dei film tratti dai romanzi di J. K. Rowling.
Il leader del settore erotico rossocrociato, oltre un decennio fa, aveva registrato il nome "Harry Popper" nel registro svizzero dei marchi. Nel 2008 la Warner Bros, titolare del marchio "Harry Potter", ha chiesto un divieto per l'uso del nome. La giustizia svittese aveva accettato la domanda del gruppo americano condannando la catena a versare un indennizzo di oltre 150'000 franchi. L'Alta corte di Losanna ha confermato la decisione del tribunale cantonale.
Harry Potter, opera rubata?
RSI Info 29.05.2017, 19:00