La parte del villaggio di Schwanden, colpita in agosto da colate di fango e detriti che avevano distrutto sei edifici e ne aveva danneggiati altri, non sarà mai più abitabile. Lo ha dichiarato oggi (venerdì) davanti ai media il sindaco di Glarona Sud Hansruedi Forrer. Le autorità hanno deciso di far abbattere gli immobili della cosiddetta “zona rossa”, considerata pericolosa. A monte restano ancora infatti 60’000 metri cubi di materiale pericolante, il doppio di quanto era sceso a valle negli scorsi mesi.
Quaranta persone non torneranno mai più alle loro case. Per altre 24, tuttora sfollate, ci sono invece prospettive di rientro entro un anno.
Le zone di pericolo nella mappa pubblicata dalle autorità comunali
Le relative disposizioni di demolizione saranno emanate in gennaio, contro di esse sarà possibile inoltrare ricorso al Governo cantonale entro 30 giorni. I proprietari colpiti - sono una trentina le abitazioni da radere al suolo per un totale di 70 costruzioni - verranno convocati nel corso di questi ultimi giorni di dicembre e informati nel dettaglio. Hanno già ricevuto una prima comunicazione giovedì, alla quale - ha detto Forrer - hanno reagito con calma.
Hansueli Leisinger, che rappresenta l’assicurazione cantonale per gli edifici, ha detto che per l’istituto si tratta di uno dei maggiori casi della storia. I danni da risarcire si aggirano fra i 15 e i 25 milioni di franchi. I residenti della zona rossa riceveranno denaro per costruire o acquistare un altro immobile nel cantone. Per gli sfollati è stata inoltre lanciata una raccolta di fondi. Le donazioni promesse ammontano già a 400’000 franchi.
Notiziario delle 10:00 del 15.12.2023
Notiziario 15.12.2023, 10:30
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Schwanden, la situazione resta critica
Telegiornale 05.10.2023, 20:30