In Svizzera bisogna introdurre un congedo parentale di 38 settimane. A dirlo è la Commissione federale per le questioni familiari (COFF), che intende portare avanti il dibattito sul tema. Si tratta di una proposta che non è certo inedita, ma ora include la possibilità di rendere tale permesso flessibile.
Attualmente per la nascita dei figli le madri hanno diritto a 14 settimane di assenza dal lavoro e i padri a due settimane. Secondo l'ipotetico nuovo modello, presentato dalla commissione extraparlamentare che funge da organo consultivo per il Governo, ne verrebbero aggiunte altre 22. I genitori potrebbero spartirsi le 38 settimane a metà - quindi 19 a testa - oppure decidere di ripartirle in modo flessibile.
La ripartizione di base sarebbe la seguente: otto di divieto di lavorare per la madre, altre 15 ancora a sua disposizione e le restanti 15 riservate al padre, con una possibilità di trasferimento tra i coniugi con alcuni vincoli (per esempio l'impossibilità per il padre di rinunciare alle sue a favore della madre). A conti fatti, la donna potrebbe beneficiare al massimo di 23 settimane.
Il congedo parentale è stato ampiamente sperimentato con successo all'estero, argomenta la COFF in una nota. Si tratta di una soluzione che facilita la conciliazione fra vita familiare e professionale, nonché una distribuzione più equa delle attività di cura dei figli e di quelle lavorative.
Inoltre, prosegue la commissione, ha un effetto positivo sulla salute dei neonati e permette ai padri di essere coinvolti da subito nella gestione dei piccoli. La madre ha dal canto suo migliori condizioni per riprendersi dal parto. E, dal punto di vista professionale, un congedo simile consente alle donne di aumentare il proprio tasso di occupazione.