Erano un centinaio, una decina in più rispetto a maggio, le persone tenute d'occhio in novembre dal Servizio delle attività informative della Confederazione a causa di un comportamento considerato a rischio.
Nella nota diramata giovedì si precisa inoltre che dal 2001 e fino ad oggi sono state registrate 93 partenze per le nazioni dove fiorisce l'estremismo islamico, 78 verso la Siria e l'Iraq, 15 verso la Somalia, l'Afghanistan, il Pakistan e lo Yemen. Alcuni di questi presunti combattenti sono tuttora segnalati sul posto e altri si spostano da un conflitto all'altro; 27 sono morti, ma i decessi confermati sono 21.
Sono considerati gli individui che, per una ragione o per l'altra, possono mettere a repentaglio la sicurezza del paese. Non sono quindi censiti solo i presunti fondamentalisti mussulmani o chi s'interessa in modo sospetto al fenomeno ma, più in generale, chi incoraggia terrorismo e violenza.
ATS/dg