Più di 15'000 vittime, oltre mezzo milione di edifici distrutti o danneggiati, danni nell'ordine di 250 miliardi di franchi. Sarebbe questo l'ipotetico bilancio in Svizzera di un terremoto di magnitudo 7,8 (la stessa intensità del sisma che ha colpito Turchia e Siria lunedì). Lo ha calcolato il Servizio sismico svizzero (SED) del Politecnico di Zurigo, sulla base dei risultati preliminari del modello di rischio sismico per la Svizzera, la cui pubblicazione è prevista per il 7 marzo 2023.
Il possibile impatto di forti terremoti in Svizzera
Oltre all'ipotesi di un terremoto di magnitudo 7,8 (che non si prevede si verifichi, sottolinea il SED), gli scienziati hanno analizzato anche lo scenario di una ripetizione del sisma del 1356 vicino a Basilea, con una magnitudo di 6,6: in questo caso ci sarebbero circa 3'000 vittime e circa 77'000 edifici in tutta la Svizzera subirebbero danni da moderati a gravi. Nei cantoni più colpiti, sarebbe interessato fino al 70% del patrimonio edilizio. I danni sono quantificabili in circa 45 miliardi di franchi solo per gli edifici. Altri costi deriverebbero dall'interruzione delle attività o dai danneggiamenti alle infrastrutture (costi che non sono ancora stati inseriti in un modello), si legge sul sito del Servizio sismico svizzero, dove si può consultare anche un grafico relativo ai terremoti che hanno colpito la Confederazione e le zone limitrofe.
"Un sisma fino a magnitudo 7 può verificarsi ovunque in Svizzera"
"Un terremoto di magnitudo 6.6 può essere atteso nella regione di Basilea ogni 2'000/2'500 anni. A causa delle condizioni tettoniche, in Svizzera sono possibili terremoti più forti, fino a una magnitudo di circa 7. Un sisma di questo tipo può verificarsi ovunque nella Confederazione o nei Paesi limitrofi e ha una probabilità annuale di verificarsi di circa lo 0,1%", scrive il SED.
"Un terremoto di magnitudo 7,8, invece, non è prevedibile. In base alla scala logaritmica di magnitudo, un terremoto di questo tipo sarebbe circa 63 volte più forte di un terremoto di magnitudo 6,6, il che si rifletterebbe nei danni causati. I modelli indicano che in entrambi gli scenari l'intera Svizzera sarebbe gravemente colpita dal sisma, con probabili distruzioni su larga scala nelle rispettive aree dell'epicentro".
Inoltre - si legge - "l'impatto di un terremoto di magnitudo 7,8 è maggiore soprattutto perché questo sisma attiva una linea di faglia lunga da 120 a 180 km, rispetto ai 15/30 km di un terremoto di magnitudo 6,6.
Il modello di rischio sismico per la Svizzera è stato sviluppato dal SED insieme all'Ufficio federale dell'ambiente, all'Ufficio federale della protezione civile, all'EPFL e ad altri partner del settore. Il modello, che sarà accessibile al pubblico a partire dal 7 marzo 2023, consentirà per la prima volta di quantificare in modo affidabile i danni attesi dai terremoti. Si tratta quindi di un nuovo strumento che consentirà alla popolazione, alle autorità e alle imprese di prepararsi ai terremoti.
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