INCHIESTA RSI

Software russo, parla il CEO dell’azienda

Il presidente dell’impresa che produce un programma di decriptaggio usato da Fedpol e Armasuisse, risponde alle nostre domande

  • 13 maggio, 05:32
  • 24 maggio, 11:39

Parla il CEO dell'azienda del software russo usato da Fedpol e Armassuisse

Telegiornale 12.05.2024, 20:00

Di: Mattia Pacella

La nostra inchiesta sull’utilizzo del software russo Elcomsoft da parte di Fedpol e Armasuisse aveva sollevato parecchi dubbi di alcuni esperti sui rischi per la cybersicurezza. Il giorno dopo la pubblicazione, il CEO e cofondatore di Elcomsoft Vladimir Katalov è tornato a farsi sentire e ha risposto alle nostre mail scritte in precedenza. Si è detto disponibile per un’intervista. Lo abbiamo raggiunto in videochiamata nella sua casa di Mosca.

Partiamo dalla vostra società. Per alcuni sono software sensibili, ci può dire cosa fate? E a chi vendete i vostri prodotti?

“Quando abbiamo iniziato, circa 25 anni fa, lavoravamo soprattutto sul mercato commerciale per clienti privati, poi abbiamo visto che l’interesse era maggiore per le istituzioni e oggi la maggior parte dei nostri clienti - direi il 95% - o probabilmente anche di più, sono governi, polizie e forze dell’ordine di diversi Paesi di tutto il mondo. Produciamo software nel campo della “digital forensic”, cioè degli applicativi che servono ad esempio per decriptare password o per accedere a prove criptate con diversi mezzi. Una seconda linea di software riguarda la “mobile forensics”: questa si concentra soprattutto sui dispositivi Apple, per decriptare ad esempio iPhone o iPad bloccati. Serve in ambito forense per acquisire ad esempi”.

Fedpol ci aveva confermato di aver sottoscritto per il 2024, licenze per quattro tipi di software Elcomsoft, spiegando che questi vengono utilizzati “offline”, quindi disconnessi da internet. Lei conferma che il software funziona in offline?

“Sì funziona in offline - ci spiega Katalov - la maggior parte dei nostri clienti utilizzano software come il nostro disconnesso da internet, in laboratori speciali e dedicati che nella maggior parte dei casi non sono connessi a Internet come misura di sicurezza”. 

Ma in caso di aggiornamenti come si procede? Il computer non deve connettersi al web per scaricarli?  

“Per gli aggiornamenti, ovviamente, bisogna andare online - ammette il Ceo di Elcomsoft - alcuni clienti però scaricano il nostro software e gli aggiornamenti da un computer collegato a Internet e poi li trasferiscono al computer offline che lavora in laboratorio. Molti laboratori sono completamente isolati. Sono come delle enormi gabbie di Faraday, isolate e lontane da ogni tipo di segnale, per ridurre al minimo tutti i rischi”.

Per Katalov il software viene dunque usato limitando i rischi, ma - gli chiediamo - come può escludere la presenza delle cosiddette “backdoor” o “malware” che possono infettare i computer?

“Come possiamo garantire che il nostro software non includa malware per l’accesso in remoto dei computer ? Beh, per me questa, è una questione di reputazione.  Nessun esperto indipendente recentemente ha trovato qualcosa di malevolo del genere, aggiunto da rivenditori seri di software. Ci si rovinerebbe completamente la reputazione e non venderemo più nulla a nessun governo o forza dell’ordine”.

Ma perché dopo l’invasione dell’Ucraina sul sito dell’azienda non viene più specificato che la sede principale è in Russia, ma figura solo l’indirizzo di Praga, in Repubblica Ceca?

“Abbiamo due aziende ed entrambe si chiamano Elcomsoft, una in Russia e una nella Repubblica Ceca, le sedi centrali dunque sono rispettivamente a Mosca e a Praga. E gli sviluppatori non sono solo in Russia, le aziende sono ora internazionali. Alcuni dei nostri dipendenti lavorano anche in Europa”.

La risposta è vaga. Gli chiediamo dunque se è cambiato qualcosa dallo scoppio della guerra. Ci sono state pressioni da parte del Cremlino su un’azienda sensibile come la vostra usata da molti governi e polizie di tutto il mondo?

“No, perché dovrebbe esserci pressione? - risponde Katalov. Noi forniamo software di alta qualità che aiutano a decriptare password e trovare prove. E questo è tutto ciò di cui hanno bisogno da noi le autorità, nient’altro. Sì, è vero che anche le forze dell’ordine russe sono tra i nostri clienti. Ma non lavoriamo per il governo, siamo un’azienda privata e la maggior parte delle nostre vendite ora è in Europa, negli Stati Uniti o in Asia”.

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