Erwin Sperisen è per la terza volta sottoposto a processo dalla giustizia ginevrina e ancora una volta dovrà rispondere all'accusa di aver partecipato, direttamente o indirettamente, all'esecuzione di dieci detenuti quando era capo della polizia del Guatemala tra il 2004 e il 2007. Nuovamente si proclamerà innocente e chiederà il proscioglimento.
Condannato all'ergastolo nel 2014 e nel 2015, ha visto un suo ricorso parzialmente accolto dal Tribunale federale nel 2017. La Corte suprema è infatti giunta alla conclusione che nelle due precedenti occasioni all'oggi 48enne non sono state concesse a sufficienza le garanzie previste dalla convenzione europea dei diritti dell'Uomo. In particolare, non sarebbe stato confrontato a testimoni chiave e sarebbe stato violato il suo diritto a essere ascoltato.
In possesso del passaporto svizzero, oltre che di quello del paese centro-americano, l'imputato s'è rifugiato nella Confederazione nel 2007 ed è stato arrestato nel 2012 dopo le denunce di varie associazioni.
ATS/dg