Svizzera

Sperisen di nuovo alla sbarra

L'ex capo della polizia guatemalteca si presenta davanti ai giudici ginevrini per la terza volta

  • 16 aprile 2018, 13:07
  • 23 novembre, 01:50
Il "vichingo", com'era soprannominato, tra i suoi avvocati

Il "vichingo", com'era soprannominato, tra i suoi avvocati

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Erwin Sperisen è per la terza volta sottoposto a processo dalla giustizia ginevrina e ancora una volta dovrà rispondere all'accusa di aver partecipato, direttamente o indirettamente, all'esecuzione di dieci detenuti quando era capo della polizia del Guatemala tra il 2004 e il 2007. Nuovamente si proclamerà innocente e chiederà il proscioglimento.

Condannato all'ergastolo nel 2014 e nel 2015, ha visto un suo ricorso parzialmente accolto dal Tribunale federale nel 2017. La Corte suprema è infatti giunta alla conclusione che nelle due precedenti occasioni all'oggi 48enne non sono state concesse a sufficienza le garanzie previste dalla convenzione europea dei diritti dell'Uomo. In particolare, non sarebbe stato confrontato a testimoni chiave e sarebbe stato violato il suo diritto a essere ascoltato.

In possesso del passaporto svizzero, oltre che di quello del paese centro-americano, l'imputato s'è rifugiato nella Confederazione nel 2007 ed è stato arrestato nel 2012 dopo le denunce di varie associazioni.

ATS/dg

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