Svizzera

Statuto S fino al marzo 2026

Il Consiglio federale prolunga di un altro anno la protezione per gli ucraini in Svizzera, oggi circa 66’000 - La situazione nel Paese in guerra non è stabile

  • Ieri, 15:20
  • Ieri, 21:14

Lo statuto S non sarà revocato

Telegiornale 04.09.2024, 20:00

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Di: pon

Lo statuto S in vigore dall’aprile 2022 verrà mantenuto, perlomeno fino al 4 marzo del 2026. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio federale, prorogando al contempo di un ulteriore anno, fino a tale data, anche le misure di sostegno per i titolari di questa forma di protezione provvisoria. A fine agosto erano circa 66’000.

La condizione per la revoca di questa misura di aiuto è una stabilizzazione duratura della situazione in Ucraina e quindi l’assenza di una situazione di grave pericolo generale, ricorda il Governo in una nota. I recenti sviluppi mostrano però che attualmente una tale stabilizzazione non è prevedibile e occorre attendersi altri atti bellici sull’intero territorio ucraino.

Il Consiglio federale ritiene tuttora necessario intervenire per quanto riguarda l’integrazione, segnatamente quella nel mercato del lavoro: l’obiettivo è che entro fine anno il tasso di occupazione fra i beneficiari raggiunga il 40% ed entro l’autunno dovrebbero essere presentate nuove proposte su come procedere per raggiungere lo scopo. Il traguardo è ancora lontano: a fine agosto, il 27,59% degli ucraini in età da lavoro (40’479 persone fra i 18-64 anni) aveva trovato un impiego.

Nell’ambito della procedura per ottenere protezione, le persone fuggite dall’Ucraina devono provare la loro identità e il loro luogo di soggiorno al 24 febbraio 2022 e dopo tale data. Le domande di protezione sono sottoposte a un esame. Se vi sono indizi che la persona in cerca di protezione non ha mai vissuto in Ucraina o ha ricevuto protezione in un altro Paese, la domanda di protezione è respinta o lo statuto è revocato retroattivamente. Dall’attivazione dello statuto di protezione S, sono state respinte circa 2’500 domande e, in poco più di 100 casi, la protezione è stata revocata in un secondo tempo. Lo statuto di protezione è inoltre cessato in oltre 26’000 casi.

Nonostante la maggiore severità nei controlli che la SEM (Segreteria di Stato della migrazione) sottolinea regolarmente, a fine luglio (ultimo dato disponibile) risultavano 66’291 permessi S attivi, il valore più alto dall’inizio del conflitto.

Notiziario

Notiziario 04.09.2024, 15:00

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