Superstrade per biciclette per ridurre il traffico sulle autostrade. La Svizzera potrebbe presto seguire l'esempio di nazioni come i Paesi Bassi, dove queste piste per i pendolari in sella hanno portato a una diminuzione del 10% del traffico autostradale motorizzato.
Impropriamente sono anche definite autostrade per bici: sono larghe, sicure e il numero di incroci è ridotto al minimo indispensabile. Sono talmente comode da spingere i pendolari ad abbandonare l'auto e ad inforcare la bici.
L’Ufficio federale delle strade (USTRA) ne ha pertanto studiato il potenziale anche da noi, come sottolineato ai microfoni SRF dal vicedirettore Erwin Wieland: “Con l'aumento delle biciclette elettriche, le ciclovie sono diventate chiaramente un'alternativa molto più interessante rispetto a dieci anni fa. Abbiamo realizzato degli studi e siamo giunti alla conclusione che nel caso ideale tra il 2 e il 4% del volume del traffico autostradale odierno potrebbe spostarsi sulla ciclovia”.
L'analisi dell’USTRA mostra che queste piste ciclabili avrebbero senso soprattutto intorno ai grandi agglomerati di Zurigo, Basilea, Berna, Losanna e Ginevra. In fase di progettazione ci sono già i percorsi Lyss-Bienne, Soletta-Grenchen, Zurigo-Baden e Zurigo-Wetzikon.
Esiste però anche un altro problema che potrebbe rallentare lo sviluppo di queste nuove ciclo-strade: “La Svizzera è un Paese molto popolato. Soprattutto dove il potenziale è grande, nelle città e negli agglomerati urbani, lo spazio scarseggia. Una delle sfide più grandi sarà sicuramente quella di riuscire a costruire queste piste ciclabili da qualche parte” conclude Wieland.
In Svizzera più della metà dei pendolari percorre in media 14 chilometri per raggiungere il posto di lavoro.