Svizzera

Svizzera torna a presiedere il Consiglio di sicurezza ONU

L’ambasciatrice svizzera: “Adotteremo un approccio ispirato alla nostra tradizione politica, cercando il consenso e il dialogo con tutti”

  • Ieri, 21:20
Una panoramica della stanza del Consiglio di sicurezza dell'ONU1

Una panoramica della stanza del Consiglio di sicurezza dell'ONU

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

“È un grande onore per noi presiedere il Consiglio di Sicurezza dell’ONU durante questo mese di ottobre”, ha detto l’ambasciatrice svizzera Pascale Christine Baeriswyl, assumendo la guida del Consiglio.

Tradizionalmente, ottobre è un mese impegnativo, con un’agenda densa di appuntamenti, resa quest’anno ancora più complessa dai numerosi conflitti in corso in diverse parti del mondo. “Siamo consapevoli che assumiamo questo incarico in un momento di forti tensioni”.

Il Consiglio ha seguito da vicino i conflitti in Medio Oriente, Sudan, Ucraina e altre aree, e questi resteranno al centro delle sue priorità. “Adotteremo lo stesso approccio del maggio 2023, ispirato alla nostra consolidata tradizione politica, che prevede un’ampia consultazione tra le parti”. L’obiettivo è promuovere “la ricerca del consenso e il dialogo con tutti, nel tentativo di prendere decisioni giuste ed equilibrate”.

La Svizzera intende rafforzare il ruolo del Consiglio nella prevenzione dei conflitti, sfruttando tutte le risorse disponibili, comprese quelle scientifiche, e collaborando con diversi attori e organizzazioni regionali.

La seconda presidenza della Svizzera

Per la Confederazione, si tratta della seconda volta alla guida del Consiglio di Sicurezza, da quando ne è entrata a far parte nel 2023. Da oggi, martedì, la Svizzera presiederà per un mese l’organo principale dell’ONU, assicurando il corretto svolgimento delle sedute e convocando riunioni quando necessario.

Questa presidenza cade in un momento delicato per le relazioni internazionali, segnato dall’escalation del conflitto in Medio Oriente, dalla guerra in Ucraina e dai vari scontri nell’Africa subsahariana, dal Sudan al Niger. Le principali priorità della Svizzera includono la promozione di “una pace duratura” e la protezione dei civili, come riportato in un comunicato del Consiglio federale.

Nel mese di ottobre, la Svizzera ha organizzato due eventi di rilievo. Il primo, previsto per il 21 ottobre, tratterà delle implicazioni degli sviluppi scientifici e tecnologici sulla pace e la sicurezza globale. Il secondo, il 24 ottobre, sarà incentrato sul tema “donne, pace e sicurezza”, con un focus sul ruolo delle donne nei processi di pace. Questi incontri saranno presieduti rispettivamente dal consigliere federale Ignazio Cassis e dalla presidente della Confederazione Viola Amherd.

Questa settimana, il Consiglio affronterà principalmente la questione della sicurezza nucleare in Ucraina, già discussa dalla Svizzera durante la sua presidenza nel maggio scorso. In quell’occasione, la Confederazione aveva collaborato con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) per stabilire principi fondamentali volti a garantire la protezione delle centrali nucleari. Inoltre, sotto la guida svizzera, si era aperto un dibattito per individuare soluzioni volte a rompere il legame tra conflitti e insicurezza alimentare.

Sotto la sua direzione, il Consiglio aveva inoltre partecipato un dibattito per trovare misure adeguate a spezzare il circolo vizioso tra conflitti e insicurezza alimentare.

Il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite

È l’organo esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e ha la responsabilità di mantenere la pace e la sicurezza nel mondo. Si compone di 15 membri, cinque permanenti (Stati Uniti d’America, Regno Unito, Francia, Russia e Cina) e dieci membri temporanei con un mandato di due anni.

La presidenza del collegio cambia a cadenza mensile secondo l’ordine alfabetico dei Paesi membri. Chi presiede al Consiglio ha il compito di garantire il regolare funzionamento delle sedute per consentirgli di prendere decisioni. La presidenza ha inoltre il potere di convocare riunioni eccezionali a seconda delle necessità della situazione mondiale.

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