La Svizzera guadagna due ranghi, rispetto al 2016, passando al terzo nella classifica di Transparency International, che misura l'indice di percezione della corruzione nel settore pubblico, a pari merito con la Finlandia e la Norvegia (85 punti). La Nuova Zelanda (89) e la Danimarca (88) si posizionano in testa, distinguendosi per l’onestà delle istituzioni.
Non vi sono grandi progressi nell’estirpazione di questa piaga nel mondo, che ha registrato dei miglioramenti in alcuni paesi, come la Gran Bretagna (oggi ottava) e il Senegal (66mo), e peggioramenti in altri, come l’Australia (13ma) e lo Yemen (175mo). Sorti alterne per Germania (12ma), Francia (23ma) e Italia (54ma): la prima perde due posti, la seconda resta dov’era e la terza si issa di sei. Chiudono la graduatoria delle 180 nazioni osservate la Siria, il Sud Sudan e la Somalia.
L’indicatore assegna un punteggio da 0 a 100, basato su analisi effettuate da esperti e dirigenti aziendali, e può fornire importanti informazioni sul grado di democrazia; quest'anno ne emerge che più dei due terzi degli Stati hanno un punteggio inferiore a 50, con una media di 43.
AFP/ATS/YR