Svizzera

Svizzera: violati i diritti di un bimbo

Le autorità si sono rifiutate di riconoscere la paternità a una coppia omosessuale che vive in un’unione registrata

  • 22.11.2022, 12:54
  • 20.11.2024, 14:23
01:21

RG 12.30 del 22.11.2022 Il servizio di Tomas Miglierina

RSI Info 22.11.2022, 13:54

  • Keystone
Di: ATS/sf 

La Svizzera ha violato i diritti di un bambino, secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), rifiutando di riconoscere la paternità a una coppia omosessuale che vive in un’unione registrata.

Il bimbo era nato nel 2011 da una madre surrogata negli Stati Uniti ed era stato concepito grazie al materiale genetico di uno dei due padri e agli ovuli di una donatrice anonima. Un tribunale californiano aveva poi riconosciuto la validità del legame di filiazione tra il bambino e i due svizzeri.

La Confederazione ha invece registrato solo il donatore dello sperma come padre, senza lasciare la possibilità di riconoscere ufficialmente anche il compagno. La sentenza della CEDU sostiene che questo viola l’articolo 8 della convenzione, sul diritto alla vita famigliare di un bambino nato da una gestazione per altri. Solo nel 2018 è diventato possibile per il genitore non biologico di una coppia gay adottare il figlio del partner. Il bimbo si è quindi visto negare per anni qualsiasi possibilità di vedere riconosciuto il legame con il genitore acquisito.

La CEDU ha invece respinto il ricorso dei due uomini, il cui diritto al rispetto per la vita privata e familiare non è stato violato, dato che era a conoscenza del divieto in Svizzera sulla maternità surrogata.

La Corte ha condannato la Svizzera a pagare circa 15'000 franchi di danni e 20'000 di spese legali.

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