E' stato condannato a dieci anni di reclusione, giovedì a Rabat, il 33enne ginevrino che gli inquirenti marocchini ritengono implicato nell'uccisione di due turiste scandinave lo scorso dicembre. L'uomo, come riferito dalla RTS, la radio-televisione romanda, è stato riconosciuto colpevole d'appartenenza ad organizzazione terroristica, d'apologia di terrorismo e di mancata denuncia di un crimine.
La difesa ricorrerà in appello. Tutti i capi d'accusa sono stati considerati, quando l'unica prova a carico dell'imputato è un processo verbale redatto in arabo, lingua che il patrocinato non capisce, sostiene il suo avvocato.
Un altro cittadino elvetico, lui pure convertito all'Islam e radicalizzato, è coinvolto nel delitto. A differenza del connazionale, che afferma di non conoscere gli autori materiali dell'assassinio, questi ha ammesso di averli frequentati, aggiungendo però di aver poi tagliato i ponti a caus del loro fanatismo.
dg